Mali: intervista a Souleymane Yanogue

Souleymane Yanogue presidente dell'associazione nord-sud Mali davanti la sede

Souleymane Yanogue è il presidente dell’Associazione Solidarietà Nord/Sud-Mali che si occupa dello sviluppo delle comunità rurali ed urbane.

Africanews.it lo ha intervistato via Facebook nonostante le bizze della corrente elettrica in Mali.

Come descrivete in poche parole il lavoro dell’associazione in Africa?
Con la nostra associazione interveniamo per il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni rurali nel Mali in generale e in particolare nei villaggi Dogon.

Da quando operate e lavorate nel Mali? Quali sono i vostri scopi?
L’associazione esiste dal 2005 ma è a partire dal 2007 che siamo ufficialmente un’associazione. Non doniamo gratuitamente dei soldi né del materiale senza una richiesta avanzata dai villaggi, dai comuni, ecc. L’associazione fa partecipare le popolazioni attraverso i fondi che riusciamo a trovare.

L’obiettivo è quello di promuovere la partecipazione attiva e responsabile delle comunità rurali nel processo del loro sviluppo attraverso una solidarietà vera tra gli amici del nord e del sud.

Quanti associati contate?

Siamo un’associazione riconosciuta dallo stato del Mali dedicata allo sviluppo. Ci sono dei gruppi e degli amici che aiutano l’associazione ma non ci sono associati. Ci sono degli animatori e alcune persone nelle zone d’intervento come per esempio nei paesi Dogon nella comunità rurale di Bamba. I membri del bureau dell’associazione sono 18, tutti del Mali.

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Stiamo per aprire una campagna per avere degli associati. La campagna sarà gestita anche attraverso il sito dell’associazione che è in costruzione  www.solidaritenordsudmali.ea26.com

Quali obbiettivi avete raggiunto dal 2005 come associazione?
Abbiamo realizzato dei progetti sanitari a Weré, un centro ospedaliero di primo soccorso attrezzato con il sostegno finanziario di amici italiani, il ripristino di tre classi scolastiche nei villaggi del popolo Dogon.

Siamo alla ricerca di finanziamenti per i nostri progetti che riguardano una banca dei cereali in quattro villaggi Dogon, progetti di perforazione in 10 villaggi, progetti di microcredito per l’autonomia femminile, e progetti di sostegno delle bambine in età scolastica nel comune di Bamba.

Chi sono gli amici italiani che vi hanno aiutato e quali sono i vostri principali mezzi economici?
Sono persone e gruppi di persone che hanno cercato e hanno trovato i finanziamenti soprattutto in Italia, anche attraverso manifestazioni per la raccolta di fondi. In questo modo tutti i fondi raccolti sono stati destinati ai progetti dell’associazione.

Abbiamo anche l’agenzia di viaggi solidali che, in poccola parte, contribuisce al finanziamento dei progetti.

Per chi non conosce il Mali e ne sa poco dell’Africa, Dogon è il nome di una città o cos’altro?
Si tratta di un popolo o etnia del Mali. E’ classificato come patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco sin dal 1989. E’ un popolo autentico che conserva ancora molti valori nonostante l’evoluzione della società.
E’ un popolo che vive su un altopiano. Vive in modo molto legato alla natura ed è anche vittima delle ineguaglianze della natura stessa il che vuol dire che subiscono delle perdite di terra coltivabile, essendo il Mali un paese situato nella zona saheliana soffre il fatto che le piogge sono poche

Sono come gli Amish negli USA?
Potrebbero essere per il fatto che entrambi sono legati alle proprie tradizioni ma penso altresì che sono diversi perché i Dogon sono unici nel loro genere a causa della loro modo di vivere che risponde alla filosofia Dogon: la loro concezione del mondo, le loro relazioni con gli altri popoli del mondo intero, le loro relazioni con la natura e l’ambiente e la loro religione che  è quella animista che è la prima religione africana, ecc.

 

Per saperne di più sui Dogon: it.wikipedia.org