Venti regine africane in scena con Brecht

In gennaio il Malkia Theatre di AMREF al Leonardo di Milano e all’Archivolto di Genova con un libero adattamento del “Cerchio di Gesso del Caucaso” del drammaturgo tedesco.

AMREF e Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti portano in scena al Teatro Leonardo da Vinci di Milano (dal 13 al 16 gennaio 2011) e al Teatro dell’Archivolto di Genova (il 22 gennaio) un libero adattamento del “Cerchio di Gesso del Caucaso” di Bertolt Brecht, ispirato a sua volta a un’antica favola cinese e al giudizio biblico di Salomone.

A interpretarlo è il gruppo formato da venti ragazze nate e cresciute nelle baraccopoli di Nairobi che negli ultimi cinque anni hanno partecipato al Progetto Malkia (“regine” in swahili), il percorso artistico e formativo promosso da AMREF nella capitale del Kenya che attraverso la recitazione ha offerto loro un’occasione di espressione e di riscatto, sotto la guida della regista e drammaturga Letizia Quintavalla.

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«Essere una giovane donna in una delle baraccopoli dell’Africa Subsahariana rappresenta una delle sfide più difficili del nostro tempo – spiega Tommy Simmons, direttore generale di AMREF Italia – Con la messa in scena di questo spettacolo vogliamo richiamare nuovamente l’attenzione e l’impegno di tutti sulla drammatica condizione delle adolescenti nelle aree urbane del continente africano. Per il miglioramento della società, infatti, è necessaria l’inclusione delle fasce più emarginate, a partire dalle donne, perché le opportunità di sviluppo dell’Africa poggiano in primo luogo sulle loro spalle, sul loro senso di responsabilità e solidarietà e sul loro spirito di intraprendenza professionale ed economica».

Ogni anno nei Paesi in via di sviluppo 82 milioni di ragazze adolescenti vanno in spose, 14 milioni danno alla luce un bambino, 83 milioni non sanno leggere né scrivere, mentre un numero imprecisato è costretto ad abbandonare la scuola mettendo a rischio la propria salute.

Negli slum dell’Africa Subsahariana – dove si concentra il 74 per cento della popolazione urbana, e dove i dati sulla salute sessuale e riproduttiva delle donne sono simili a quelli tradizionalmente negativi che si registrano nelle aree rurali – nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni il numero di ragazze sieropositive è fino a cinque volte superiore a quello dei coetanei maschi.

Ciò è dovuto a numerosi fattori: il facile avviamento alla prostituzione favorito dalla povertà estrema, la dissoluzione dei tessuti sociali e degli equilibri familiari, e la mancanza di istruzione e di autonomia decisionale delle donne, sottomesse al dispotismo di mariti e partner.

«Per chi, come AMREF, è impegnato da anni sul campo nella costruzione di un futuro migliore per il continente attraverso il coinvolgimento diretto delle comunità e dei sistemi sanitari locali, questo scenario è inaccettabile – precisa Simmons – In Africa, infatti, non ci sarà mai né salute né sviluppo senza la piena affermazione di diritti e opportunità per tutte le donne, a cominciare dalle più vulnerabili che vivono senza tutela sulle strade delle baraccopoli.

Rispetto alle aree rurali, le città offrono maggiori possibilità educative, network associativi, media, diffusi strumenti di comunicazione, per combattere l’esclusione: l’empowerment delle donne nelle aree urbane dei Paesi in via di sviluppo costituisce uno dei pilastri della strategia globale per costruire città più sostenibili».

Il “Cerchio di Gesso” è stato scelto dalle ragazze di Malkia perché affronta il tema tipicamente brechtiano della possibilità di praticare la bontà in un contesto come quello da cui provengono, caratterizzato da profondi squilibri e ingiustizie, e propone una concezione della maternità non necessariamente riconducibile a una matrice biologica. L’opera racconta infatti l’odissea di Grusha, sguattera nella residenza reale, propagatrice del principio rivoluzionario secondo cui «terribile è la tentazione della bontà».

In seguito a una congiura, il re viene messo a morte e la regina fuggendo abbandona il figlioletto, di cui invece si prenderà cura Grusha.  «L’importante non è recitare bene o male, ma recitare vero – sottolinea Letizia Quintavalla – Il teatro di cui si occupa AMREF non è teatro di intrattenimento o ricerca estetica, ma è forma artistica che serve alla riabilitazione per la trasformazione e il cambiamento. Ho scelto Bertolt Brecht e il suo testo proprio perché lui concepisce solo un genere di teatro, quello fatto per cambiare il mondo. Se non è così, non serve a nulla» Lo spettacolo è sostenuto da Fondazione Edoardo Garrone, Fondazione Cariplo e Cassa di Risparmio di Alessandria, e patrocinato da Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano, Ufficio Scolastico per la Lombardia, Expo 2015, Regione Liguria e Comune di Genova.

Oltre alla direzione di Letizia Quintavalla, il progetto Malkia può contare sulla collaborazione artistica di Elisa Cuppini, Renata Palminiello, Morello Rinaldi e Patrizia Romeo, e rientra nell’ambito di “Children in need”, il programma di recupero dei ragazzi di strada promosso da AMREF a partire dal 1999 nel sobborgo di Dagoretti, una vasta area alla periferia sud di Nairobi che comprende al suo interno molte baraccopoli.

Punto di partenza e vero cardine del programma “Children in need” è il pieno coinvolgimento della comunità, dei leader politici e religiosi, e la moltiplicazione di contatti con la popolazione locale per prevenire la formazione di quelle condizioni di disgregazione sociale e di violenza che spingono tanti giovani sulla strada.

Le attività del centro spaziano dall’assistenza medica e alimentare a quella legale, ma negli ultimi anni è stata dedicata un’attenzione particolare alla promozione di diverse attività artistiche, con il duplice obiettivo di favorire percorsi formativi originali e di fornire ai ragazzi gli strumenti più efficaci per tornare a dialogare con la comunità di appartenenza. Il teatro in particolare ha dimostrato fin dall’inizio, con il “Pinocchio Nero” di Marco Baliani, una fortissima presa sui giovani e la capacità di coinvolgerli in un reale processo di recupero.

Prenotazioni e prevendita.

A Milano lo spettacolo andrà in scena il 13 gennaio (ore 19,45), il 14 gennaio (ore 20,45), il 15 gennaio (ore 20,45) e il 16 gennaio (ore 16,00).

È possibile prenotare e acquistare i biglietti online, con carta di credito, su www.vivaticket.it, oppure presso la biglietteria del Teatro Leonardo (www.teatroleonardo.it) in via Ampère 1, angolo piazza Leonardo da Vinci, aperta dal lunedì al sabato dalle ore 15,30 alle 19,30 (tel. 02-26681166 – e-mail biglietteria@teatroleonardo.it).

Il prezzo è di 20 euro (intero) e 15 euro (ridotto under 26 e over 60).

Il 12, 13 e 14 gennaio, alle ore 10, matinée gratuite per le scuole (per prenotazioni tel. 02-54107566, e-mail scuole@amref.it). A Genova sono previste due repliche il 22 gennaio, alle ore 16 e alle ore 21.

È possibile prenotare e acquistare i biglietti presso la biglietteria del Teatro dell’Archivolto (www.archivolto.it), in piazza Modena 3 (tel. 010-412135, e-mail biglietteria@archivolto.it). Il prezzo è di 20 e 18 euro, e di 7,50 euro per gli studenti con meno di 26 anni.

Il Malkia Theatre in un libro e dvd.

In attesa di rivederle a teatro, le “Regine” di AMREF sono le protagoniste di un libro che racconta il loro percorso artistico e formativo. Nel volume “Malkia – Regine”, edito da Reggio Children, ogni capitolo è composto dalla narrazione dell’esperienza teatrale scritta da Letizia Quintavalla, responsabile della direzione artistica del progetto, che in sequenza non cronologica si intreccia a testimonianze tratte dai 14 diari scritti durante gli stage teatrali condotti a Nairobi, e da un “intermezzo pedagogico” a cura di Reggio Children che, a partire da queste narrazioni, propone interpretazioni, ma anche indicazioni di lavoro e approcci possibili.

Al libro è allegato il dvd del documentario curato dal regista Angelo Loy, con le riprese della troupe Different Perspective di AMREF, che attraverso la voce e i volti dei protagonisti ripercorre tutta la ricerca teatrale e l’allestimento dello spettacolo.

Il libro è disponibile nello shop online di AMREF (www.amref.it) e nelle librerie di numerose città italiane e può anche essere ordinato inviando un’e-mail a bookshop@reggiochildren.it o telefonando allo 0522-513753. Gli utili della vendita saranno interamente destinati al sostegno del programma “Children in Need”.

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