Interviste a margine dell’evento Hotel Ruanda 2012

Qui una serie d’interviste a margine dell’evento che si è svolto a Padova lo scorso weekend, venerdì 4 e sabato 5 maggio 2012, e a cui ha partecipato Paul Rusesabagina, l’ispiratore del film Hotel Ruanda.

Quest’evento l’abbiamo promosso innanzitutto in occasione del fatto che quest’anno ricorre il 52° anniversario dell’indipendenza del Ruanda e poi perché, come sapete, Paul Rusesabagina è un eroe. Dunque abbiamo pensato, visto che lui si è reso disponibile, ed era un miracolo, di farlo venire in questa città per rilasciare un messaggio di pace e una testimonianza vera di quanto è successo nel 1994.

Finora qual’è la tua impressione dell’evento che è iniziato ieri (4 maggio 2012)? Sei contento?
Io personalmente mi sento felice, appagato, perché i nostri sforzi si sono dimostrati utili nel senso che finora è andato tutto bene. Ieri eravamo al teatro Ruzzante presso l’Università di Padova, Facoltà di Scienze Politiche, dove Paul ha tenuto una bellissima conferenza di quaranta minuti circa la situazione geopolitica del Ruanda nella zona dei grandi laghi. C’era abbastanza gente, gente che ha fatto tantissime domande pertinenti, e lui stesso era molto contento. La sera siamo stati a Sant’Angelo di Piove di Sacco dove praticamente Paul è stato accolto da tutta la cittadinanza di quel paese col sindaco, con i vigili, e lui ha ricevuto due importanti premi ieri sera. E dunque siamo più che soddisfatti dell’evento e dell’andamento delle attività. Adesso come adesso abbiamo un altro incontro importante all’interno del Comune di Padova dopo di che ci sarà la grande serata al San Gaetano. Siamo più che soddisfatti.

Cos’è che volete cambiare con quest’evento?
Io sono il rappresentante legale dell’associazione “cittadini uniti per l’integrazione” che è copromotrice di quest’evento. Come associazione, vorremmo fare in modo che la gente capisca quanto è successo in Ruanda e quanto succede in questo momento in quel paese.

 

Sono Francesca Pelici e sono il segretario dell’associazione “cittadini uniti per l’integrazione”.

Perché avete organizzato quest’evento qui a Padova?
Quest’evento è stato organizzato, oltre che per continuare a trasmettere la storia del Ruanda e non smettere mai in questo messaggio, anche per i giovani. Vogliamo che i giovani seguano l’esempio di Paul che è l’esempio di chi non ha accettato compromessi e non si è fatto aiutare dalle conoscenze che aveva e invece è rimasto in patria e ha aiutato i suoi concittadini e tuttora a 18 anni dal genocidio continua ad occuparsi del Ruanda anche se non può più abitare lì. Tramite la sua fondazione, infatti, aiuta le vedove e gli orfani del genocidio e continua a combattere per la verità. In una società come la nostra, dove i giovani sono più invitati a ricorrere a facili scorciatoie, Paul invece è l’esempio di chi ha lottato secondo la sua coscienza e non si è lasciato tentare da queste vie più semplici.

Qual’è il collegamento tra il Ruanda e Padova? Qual’è il significato tra ciò che è successo in Ruanda e la città di Padova?
Non c’è un collegamento stretto con la città di Padova solo che la nostra associazione si occupa di trasmettere la cultura africana all’interno del territorio italiano, di far conoscere meglio gli africani, e per questo, visto che quest’anno ricorre il 50° anniversario dell’indipendenza del Ruanda, ci è sembrato opportuno far venire Paul perché è un pezzo di storia africana. Visto che comunque in Africa continuano a tutt’oggi le guerre è bene comunque non dimenticare mai e imparare dagli errori di chi è venuto prima di noi. Per questo Padova è stata molto felice di accogliere Paul. Anche la nostra associazione ha accettato volentieri l’invito dell’associazione per la pace nei grandi laghi perché ci sembrava una buona opportunità per far conoscere anche la parte dell’Africa che s’impegna e la parte dell’Africa che vuole lottare per i propri paesi.

Gli incontri sono iniziati ieri. Finora come descrivi l’evento? Qual’è la tua impressione?
L’evento ieri ha avuto un buon riscontro di pubblico. Ieri c’è stata la conferenza all’università al teatro Ruzzante. L’intervento di Paul è stato molto toccante, molto preciso, infatti anche il pubblico ha partecipato, anche i giovani hanno fatto molte domande ed erano veramente interessati. E’ stato proprio un incontro bello e partecipato.

 

Buongiorno io sono Alessia Bisson dell’associazione “amici dei popoli” di Padova.

Perché vi siete uniti a quest’evento?
La storia di amici dei popoli comincia con una collaborazione con dei partner in Ruanda, tanto che inizialmente amici dei popoli si chiamava “amici dei popoli Ruanda” e quindi proviamo un profondo affetto nei confronti del Ruanda e sentiamo che siamo cresciuti grazie alla collaborazione con questo paese. Abbiamo appoggiato quest’evento perché non è comune avere l’onore di ospitare a Padova nella nostra città un ospite così importante.

Qual’è la vostra impressione di quest’incontro?
E’ un’ottima impressione. C’è un forte coinvolgimento di tutte le realtà cittadine. Quindi le università, le associazioni, la società civile, e poi un ultimo evento di questa sera che sarà aperto a tutta la cittadinanza, dà l’occasione a più gente possibile di conoscere la storia del Ruanda.

 

Buongiorno mi chiamo Sonia Bonin Mansutti. Sono la presidente dell’associazione SOS, Solidarietà Organizzazione Sviluppo. Siamo una Onlus fondata nel 1989. Lavoriamo con i paese del sud del mondo. Prevalentemente Africa, Tanzania, Repubblica Democratica del Congo. Abbiamo fatto anche progetti in Senegal, in Guinea-Bissau,  e abbiamo anche sostenuto il Ruanda nel momento del genocidio, della guerra.

Perché avete sostenuto quest’evento di oggi?
Perché trovo che sia molto importante far conoscere che ci sono persone con animo buono anche in Africa. Perché si tende sempre a pensare che tutti si ammazzano e non si sanno bene le cause, non si conoscono le problematiche. Quindi poi trovo che anche questo anche se in maniera un po’ negativa però è cultura, è il sapere, è il conoscere che cosa veramente è successo.

Cosa volete cambiare con quest’evento?
Beh cambiare, purtroppo non è che noi possiamo cambiare. Possiamo sostenere e divulgare certe realtà, certe verità.

Qual’è la vostra impressione dell’evento finora?
Ma io ieri ho avuto una buonissima impressione. Mi è piaciuto moltissimo mister Paul. Perché tu senti che ha un animo veramente molto sensibile, umano e poi ha veramente rischiato la vita per salvare tutte queste persone. Paragonabile quasi anche al Perlasca per gli ebrei no? Io trovo che sia giusto mettere a conoscenza queste cose, che c’è del bene in ogni uomo. Se si vuole si può tirare fuori.

 

Intervista di Ewanfoh O. Peter

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