L’Europa il Nord Africa e l’Africa Subsahariana

Quali prospettive si aprono per l’evoluzione della situazione in Nord Africa e quali sono gli impatti sull’Africa e sulle relazioni Europa-Africa?

E’ a partire da queste domande che la sessione geopolitica del Forum di Taormina del 6 ottobre 20011, cercherà di individuare scenari e potenziali sviluppi della situazione attuale.

Nello specifico, il position paper di The European House – Ambrosetti metterà in evidenza alcune raccomandazioni per l’Unione Europea, affermando la necessità per l’Europa di agire in sincronia per sviluppare le sue relazioni con l’Africa ragionando in una prospettiva sistemica che sia capace di fare del regionalismo europeo un atout nelle sue relazioni con il continente africano. E che altri attori ne siano più che consapevoli, primi tra tutti la Cina.

Il Nord Africa, infatti, costituisce testa di ponte e anello di congiunzione fondamentale lungo la catena integrata Europa- Nord Africa- Africa Subsahariana- Sud Africa. Gli accadimenti in Nord Africa, dunque, non sono fondamentali solo per l’area del Mediterraneo in sé per sé, ma avranno un impatto rilevante sui futuri assetti  a Sud del Sahara. Tre scenari distinti sono identificabili per le relazioni attuali tra Europa e Africa alla luce dello scenario Nord-africano:

  • Africa come “Failing continent” – loose/loose strategy Europa e Africa. Prevede instabilità geopolitica, massicce ondate migratorie, involuzione economica e politica del continente
  • Sviluppo senza Europa – win/loose strategy  . Prevede l’indebolimento dell’influenza europea a favore di nuovi attori (BRICs e Paesi del Golfo) e la  perdita per l’Europa di un mercato naturale di sbocco e approvvigionamento.
  • Sviluppo con l’Europa – win/win strategy. Prevede il contenimento ondate migratorie, stabilizzazione Africa e Maghreb, il rilancio dell’economia europea e lo sviluppo delle economie africane e maghrebine con una nuova centralità del Mediterraneo.

È  compito degli attori politico-istituzionali, ma anche economici, europei, trovare metodi innovativi per rendere possibile la terza alternativa, l’unica in grado di fornire pace e stabilità tanto agli stati europei quanto al Nord Africa e all’Africa.

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