Egitto: “Quasimodo legge Ungaretti”, ad Alessandria

Il Consolato italiano ad Alessandria ha organizzato un recital di poesie – lette dal figlio di Salvatore Quasimodo – in ricordo di Giuseppe Ungaretti, nato nella città egiziana alla fine dell’Ottocento.

L’iniziativa, dal titolo “Quasimodo legge Ungaretti”, si è svolta lunedì 19 dicembre presso il circolo artistico Atelier d’Alexandrie ed è stata realizzata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura e il sostegno degli sponsor Edison, Albini Mediterranean Textile, Filmar e Bank of Alexandria.

Alessandro Quasimodo, attore e regista figlio del premio Nobel Salvatore Quasimodo, ha letto, sapientemente commentando, una ventina tra le maggiori poesie di Giuseppe Ungaretti, poeta nato proprio ad Alessandria nel 1888 a pochi metri dal luogo del recital e qui vissuto fino alla piena giovinezza, nell’epoca d’oro dell’Alessandria cosmopolita.

Accanto alla produzione ungarettiana, è stata anche evocata la poesia di Costantino Cavafy, illustre poeta greco nato anch’egli e vissuto ad Alessandria, nella stessa temperie culturale che ha pervaso Ungaretti, col quale era in rapporti di stretta amicizia e consonanza intellettuale. Particolare attenzione è stata dedicata, quindi, ad esaltare la presenza e l’influenza del mondo orientale nella poesia del grande esponente dell’Ermetismo oltre che ad evidenziare la presenza italiana in questa città.

Per abbattere la barriera linguistica e assicurare la comprensione dei testi, si è provveduto ad offrire anche la versione in arabo delle poesie ungarettiane, recitate da alcuni giovani letterati che hanno eletto l’Atelier d’Alexandrie a loro luogo d’incontro.

L’Atelier, in effetti, è stato scelto come luogo ospite del recital perché la sua storia è strettamente intrecciata con quella della comunità italiana di Alessandria: la sua fondazione era stata curata nel 1934 da alessandrini egiziani e artisti italiani dell’epoca qui vissuti quali Enrico Terni e Giuseppe Sebasti. Tale collaborazione è stata anche a lungo evidenziata dal direttore dell’Atelier che ha tenuto ad auspicarne un nuovo slancio.

 

Fonte: esteri.it

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