Rwanda e RD Congo si avvicinano. Arriva la Clinton

Mentre il segretario di stato americano decide di fare una tournée diplomatica in 7 paesi africani, Paul Kagame del Rwanda e Joseph Kabila hanno deciso di dimostrare chiaramente al mondo intero la loro volontà di sotterrare l’ascia di guerra nella regione dei grandi laghi.

E’ questo il motivo dell’incontro tra i due capi di stato di questo giovedì 6 agosto 2009 a Goma, capoluogo della provincia del Nord-Kivu nella Repubblica Democratica del Congo (RDC). Nel corso del summit i due presidenti si sono impegnati ancora in favore della pace e dello sviluppo sottolineando la neutralizzazione delle forze negative presenti nelle regioni orientali della RDC con l’instaurazione delle FDLR (Forze democratica per la liberazione del Rwanda) e sul rilancio della CEPGL (Comunità economica dei paesi dei grandi laghi).

D’altra parte, la coincidenza tra la visita del segretario di stato americano nella RDC questo lunedì 10 agosto 2009 e il mini summit tra il Rwanda e la RDC sembrava a un buon numero di osservatori delle relazioni internazionali nella regione dei grandi laghi come una campagna di rilancio con lo scopo di far vedere alla superpotenza americana che l’ascia di guerra è definitivamente sotterrata.

Sulla carta, Hillary Clinton ha inserito la RDC nella sua agenda visto il grande aiuto umanitario di cui questo paese ha bisogno soprattutto se si considera che le sacche di violenze continuano a moltiplicarsi nel paese e che il tasso di violenze sessuali ai danni delle donne ha già toccato cifre vertiginose.

Inoltre, rispetto alle sfide attuali caratterizzate dal ruolo della Cina in Africa in generale e in RDC in particolare, è ovvio che gli USA vorrebbero anche rafforzare  i propri legami commerciali con gli stati africani, legami che attualmente rappresentano solamente il 3% delle importazioni USA e l’1% delle sue importazioni. La RDC, inoltre, con le sue enormi risorse naturali rientrebbe anche nella nuova strategia americana volta a rinforzare la sua presenza in Africa.

Per quanto la riguarda la RDC, il paese africano ha interesse ad approfittare di tutti i possibili vantaggi che potrebbero scaturire da questa visita che fa registrare, secondo me, un segnale non indifferente di questa volontà americana di rafforzare le relazioni tra i due paesi.

E’ giunto il momento per le autorità congolesi di convincere gli altri partner, come gli USA, che il programma nazionale detto dei “Cinque Cantieri” non è riservato ai cinesi ma che tutti vi possono partecipare.

Il problema della stabilizzazione nella RDC della direzione dell’Africom, il comando militare americano in Africa, è un altro argomento che merita di essere messo sul tavolo per giudicarne i vantaggi per la RDC, in termini per esempio di equipaggiamento e professionalizzazione delle forze armate della RDC nel quadro della cooperazione militare che ne scaturirebbe.

 

Trésor Kibangula