Rep. Centrafricana: il comunicato di MSF

REPUBBLICA CENTRAFRICANA: VIOLENZE NELL’AREA DI BAMBARI
 
26 febbraio 2015 – Violenza e instabilità hanno colpito gli abitanti della città di Bambari, nella provincia di Ouaka in Repubblica Centrafricana (CAR), e stanno impedendo alle organizzazioni umanitarie di rispondere ai bisogni medici delle persone. Sebbene le barricate costruite negli ultimi giorni siano state rimosse, si registrano ogni giorno violenze da parte dei gruppi ribelli e rapine armate a danno dei civili e l’atmosfera in città e nei dintorni resta tesa. Gli abitanti di Bambari vivono nel terrore. Negli ultimi giorni un gruppo di uomini armati ha perfino forzato l’entrata dell’ospedale, costringendo i pazienti a fuggire.

 
In questa situazione, fornire cure mediche a chi ne ha bisogno è estremamente difficile, anche per un’organizzazione umanitaria imparziale come Medici Senza Frontiere (MSF). L’équipe di MSF è stata costretta a limitare temporaneamente i propri movimenti dopo che alcuni membri dello staff sono stati bloccati dagli scontri sulla sponda opposta del fiume che divide Bambari. L’équipe ha successivamente ripreso le proprie attività mediche attraverso le cliniche mobili, che assistono sia le comunità cristiane che quelle musulmane, concentrandosi sulle persone con bisogni medici più urgenti.
 
Oltre a gestire le cliniche mobili, l’équipe di MSF ha trattato 12 pazienti con ferite da traumi violenti all’ospedale di Bambari, gestito dal Ministero della Salute e da altri attori umanitari. La maggior parte di loro aveva ferite da granate e proiettili: un paziente aveva ferite multiple, altri tre avevano gravi ferite addominali che hanno richiesto laparatomie e altri tre fratture ossee. Uno dei pazienti è deceduto.
 
L’insicurezza sta ostacolando la capacità delle persone di raggiungere le strutture sanitarie e impedisce alle organizzazioni umanitarie di fornire assistenza. Per diversi giorni l’équipe di MSF non ha potuto raggiungere i cinque centri sanitari che supporta, ma è riuscita a far arrivare i kit per le medicazioni e la stabilizzazione dei pazienti in modo da poter trattare i feriti in caso di grave emergenza.
 
La situazione è molto tesa anche nell’area intorno a Bambari, dove le cure mediche sono ancora meno disponibili. Un’équipe itinerante di MSF è riuscita a raggiungere Ngakobo, 66 km a sud di Bambari, dove si sono rifugiate circa 9.500 persone. In due giorni, l’équipe di MSF ha fornito 427 consultazioni mediche nel campo e in un villaggio vicino, soprattutto per pazienti con la malaria e infezioni alle vie respiratorie. MSF ha anche avviato una risposta per garantire e aumentare le forniture di acqua pulita nel campo.
 
“Andando verso Ngakobo è drammatico il contrasto tra la bellezza del paesaggio e la desolazione dei villaggi fantasma, disabitati e in rovina a causa degli attacchi” ha detto Martin Braaksma, capomissione di MSF in Repubblica Centrafricana. “In altre località, le persone hanno troppa paura di tornare a lavorare nei campi. Sono bloccate dalla violenza.”
 
Le conseguenze mediche delle violenze si sommano ai normali problemi sanitari delle persone e alla mancanza di cure mediche gratuite in CAR. Nell’area di Bambari, MSF gestisce sei postazioni anti-malaria per diagnosticare e trattare questa malattia, che è uno dei principali problemi sanitari del paese, soprattutto per i bambini. Nell’area di Bambari, a gennaio, l’équipe di MSF ha trattato 3.231 pazienti per la malaria, di cui oltre il 40% erano bambini sotto i cinque anni.
 
MSF lavora a Bambari dal maggio 2014.

Fonte: comunicato stampa

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