Regionali: tutti i candidati di orgine africana non eletti

In questo breve elenco i candidati di origine africana che non sono stati eletti alle scorse elezioni regionali.

  • Jean-Leonard Touadi, giornalista, docente universitario e deputato uscente del Partito Democratico nato nel Congo Brazaville, non è stato eletto. Era candidato alla Regione Lazio. E’, tuttavia, il nuovo italiano più votato alle Regionali con quasi ottomila preferenze.Molto bello il messaggio che ha scritto sul suo profilo facebook dopo la pubblicazione dei risultati elettorali. Lo riportiamo per intero qui: A conti fatti (perché la democrazia sta nei numeri e nella capacità di raccogliere consensi), sono fuori dal Consiglio regionale. Non mi resta che ringraziare tutti quanti voi che mi avete sostenuto e ci avete creduto. Abbiamo fatto una campagna elettorale intensa, con contenuti limpidi e capacità d’ascolto. Siamo arrivati, abbiamo raggiunto tutti quelli che potevamo in un contesto difficile ed una relativa solitudine. Esperienza indimenticabile ma senza sufficienti risultati numerici per agganciare il traguardo. Complimenti vivissimi ai miei compagni di cordata che hanno tagliato il traguardo. Sono sicuro che faranno un’ottimo lavoro alla Pisana. Complimenti soprattutto a Nicola Zingaretti che, con questa vittoria, ha ridato speranza al nostro territorio e alla nostra comunità. Dobbiamo sostenerlo tutti nella ciclopica operazione di rinnovamento che ha intrapreso per organizzare delle risposte puntuali ed efficaci ai problemi della regione. Un ringraziamento specialissimo al mio dream team. Insieme abbiamo vissuto un’avventura che ci ha formato e unito. Siamo e saremo uniti anche nella sconfitta e nell’esplorazione di nuove strade dove spendere le nostre energie. Grazie a tutti e godiamoci il sogno della regione riconquistata.
  • Ferdes Abderrezak, di origini algerine, esponente della comunità islamica capitolina e candidato nelle file del PD, è riuscito a convincere solo 120 elettori.
  • Finisce male pure la corsa di Francoise Kankindi, presidente dell’Associazione no profit Bene-Rwanda., che ha raccolto più di quattrocento preferenze.
  • Non va meglio a Fidel Mbanga Bauna, giornalista del Tgr Lazio e numero uno della lista Storace Presidente, che si è fermato a trecento preferenze. Una gara tutta in salita la sua, se si considera che è partita tra gli insulti xenofobi che la base del partito, in nome di una millantata “difesa dell’identità nazionale” gli ha regalato all’inizio di gennaio, appena è stata resa nota la sua candidatura.

In Lombardia, non ce la fanno i candidati della lista civica di Ambrosoli:

  • l’imprenditore di origine camerunense Otto Bitjoka a Milano ha sfiorato le seicento preferenze;
  • il pedagogista e scrittore di fiabe Jean Claude Mugabo, arrivato in Italia dal Rwanda, ha raccolto meno di cinquanta voti a Cremona;
  • va male anche per il candidato afro-padano della Lega Nord, Tony Iwobi, che a Bergamo è volato quasi a quota duemila. Il leghista di origine nigeriana, che ha sdoganato la parola “negher” come “un modo espressivo di definire in bergamasco una persona di colore“, oggi non rinuncia al dialetto nemmeno per salutare i suoi fan su twitter: “Grazie a tutti per il sostegno, grazie per l’affetto e la stima. Adesso avanti, con Maroni Presidente, a combattere tutti uniti la battaglia più importante, quella della nostra libertà. Mai molà!

 

Liberamente ispirato dall’articolo di Elvio Pasca su stranieriinitalia.it

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