Questioni monetarie dietro crisi in Costa d’Avorio

In un’intervista a fratmat.info sulla crisi post-elettorale in Costa d’Avorio, Philippe Rémond, francese, professore di scienze industriali presso l’istituto nazionale politecnico Félix Houphouët-Boigny (INPHB) di Yamoussoukro, altresì presidente di una associazione di europei per la Costa d’Avorio, propone allo stato ivoriano di coniare la propria moneta. Secondo lui, questo è un mezzo per la Costa d’Avorio di liberarsi non solo dalla «tutela straniera», ma anche di essere «padrone» della propria sovranità.

«Il CFA è una presa in giro. Dite bene voi che questa moneta, che è coniata e stampata a Chamalières, la città del presidente Valérie Giscard D’Estain, non è riconosciuta in Francia. Coloro che viaggiano lo sanno molto bene. E’ impossibile cambiare il Cfa in una banca francese. Per dirla in parole povere, è una moneta da scimmie», ha detto. Successivamente ha aggiunto che «attraverso la moneta, la Francia continua a esercitare un controllo su quei paesi a cui ha concesso l’indipendenza».

Su questo punto, Philippe Rémond ha ricordato che quest’argomentazione non è nuova. Risale agli anni 1990, sotto l’èra del primo presidente della repubblica. «Houphouët-Boigny aveva detto, ha aggiunto, che avrebbe battuto moneta se caso mai il franco Cfa si fosse svalutato. Per ironia della sorte, la svalutazione è giunta due mesi dopo la sua morte. Tutto ciò per dire che, per uscire dal controllo straniero, è necessaria una moneta ivoriana».

Mostrandosi più rassicurante, il professore Philippe Rémond ha sostenuto le sue idee citando l’esempio delle antiche colonie inglesi e portoghesi. Quelle colonie, diceva, dispongono ognuna di una moneta. « Su questo punto, sarò molto chiaro. Le vecchie colonie inglesi hanno ognuna la propria moneta. Idem per le vecchie colonie portoghesi, per fermarci solo a queste; finanche le isole di Capo Verde, che hanno avuto l’indipendenza nel 1973. A parte il Maghreb, le vecchie colonie francesi hanno una moneta assoggettata alla moneta francese e adesso europea. E’ una maniera che ha la Francia di conservare una mano sull’economia delle sue ex colonie », diceva.

Philippe Rémond sottolinea altresì che la Costa d’Avorio dispone di risorse e mezzi necessari per avere una moneta molto forte e concorrenziale.

Fonte: Fraternité Matin, bowoulankro.com,

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