Nkosazana Dlamini-Zuma, una ex scioccante a capo della UA

Anche se la neo presidente della Commissione dell’Unione Africana, Nkosazana Dlamini-Zuma, è stata sposata col presidente Jacob Zuma, non è grazie a lui che occupa quella posizione. Questa figura del partito al potere sedeva al governo dal 1994.Articolo pubblicato il 26/10/2011, aggiornato il 15/07/2012.

Di certo è una « Zuma ». Si, lei è ministro di un governo guidato dal suo ex marito. Come lui, è una zulu. Ma non bisogna confondersi: Nkosazana Dlamini-Zuma, eletta questa domenica alla testa della Commissione dell’Unione Africana, non deve niente – o molto poco – a Jacob Zuma.

Ministra ininterrottamente dall’elezione di Nelson Mandela nel 1994, è un peso massimo dell’African national congress (ANC, partito al potere in Sudafrica).

Durante la conferenza di Polokwane, nel 2007, il suo nome circolava finanche come successore di Thabo Mbeki alla presidenza. A 62 anni, gestisce un portafoglio importante, quello degli interni. La competenza di questa lavoratrice discreta, che è riuscita a rimettere in sesto un ministero un tempo sinonimo d’inefficienza e di corruzione, è unanimemente riconosciuta.

Militante antiapartheid sin dall’adolescenza, è scappata in esilio negli anni ’70. Studia medicina in Inghilterra, prima di far ritorno nel continente e precisamente in Swaziland. E’ li che incontra Jacob Zuma, che sposa all’inizio degli anni ’80 (è incerta la data del loro matrimonio). Dopo la caduta dell’apartheid, Nelson Mandela la nomina ministra della Salute. Il suo battesimo politico è duro: si batte contro i gruppi farmaceutici sulla questione dei brevetti e si ritrova accusata di gestire male il budget per la prevenzione dell’Aids.

Nkosazana Zuma (come veniva chiama all’epoca) era una delle prime a lanciare l’allarme sulla gravità dell’epidemia, in un momento in cui tutti i suoi pari negavano. Le critiche la toccano. Allora in quel momento « si ritira in una conchiglia difensiva », scrive William Gumede, autore di un’opera di riferimento su Thabo Mbeki, al quale lei è molto vicina.

Stakanovista

Nel 1998, divorzia da Jacob Zuma. « Credo che non sopportasse più le sue altre donne, indica Jeremy Gordin, biografo dell’attuale presidente sudafricano. Ma hanno conservato un profondo rispetto l’uno per l’altra. »

L’anno seguente, Thabo Mbeki affida a questa militante del rinascimento africano il portafoglio degli Affari esteri. Grazie a quest’incarico, che occuperà per dieci anni, Nkosazana Dlamini-Zuma si costruisce all’Unione Africana una reputazione di lavoratrice instancabile. Per perfezionare il suo francese, non esita a passare tre settimane di full immersion nell’Esagono.

Dopo diciassette anni ai vertici del suo paese, un’alta responsabilità su scala continentale – col suo carico di crisi – l’attende.

 

Fonte: Jeuneafrique.com

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