“Negli Usa non c’e’ democrazia”, O. Stone

“La democrazia non esiste in nessun paese del mondo e non è mai esistita. Ogni paese, a seconda della sua storia e del livello di malizia o di ingenuità della sua popolazione, inventa il proprio modello. I paesi che si dicono democratici mentono e sanno di mentire per convincere i loro popoli che se la passano meglio del resto del mondo, per manipolarli meglio e per zittirli sempre di più. Se le popolazioni occidentali non manifestano, non è perché stanno meglio ma perché sono più represse e non osano farlo”.

Quando ho fatto queste dichiarazioni, nel mio articolo del 28 marzo sulla Libia, sono stato preso per pazzo. Adesso mi rallegro del fatto che finanche i nomi più importanti di Hollywood cominciano a darmi ragione e a seguirmi in questa battaglia per svegliare tutti i popoli del mondo sulla verità di questo sistema di potenze del denaro che ha trasformato soprattutto queste popolazioni dell’occidente in schiavi contenti di esserlo.

Ieri 19/11/2011 ad Algeri, il regista americano Oliver Stone si è unito a me in questa battaglia.

Leggete:

Festival del film di Algeri: per Oliver Stone non c’è democrazia negli Stati Uniti

Publicato il 19.11.2011, 18:46 AFP
Algeri,

Il regista e produttore americano Oliver Stone ha detto sabato, ad Algeri, che gli Usa non vivono in democrazia anche sotto Barack Obama, eletto nel 2008, denunciando senza mezzi termini Wall Street, la bellicosità americana e l’indifferenza dei suoi compatrioti nei confronti del resto del mondo.

In una conferenza stampa in francese, il signor Stone ha aggiunto che gli “indignati” americani anti-Wall Street dovrebbero spostare la loro protesta contro l’alta finanza da New York a Washington “per avere un’influenza maggiore”.

E’ così che le pressioni saranno “efficaci” sulle politiche per combattere il sistema finanziario, ha continuato il regista di “Wall street” (1987) e di “Wall street, il denaro non dorme mai” (2010).

Invitato durante il “festival del film impegnato” di Algeri, questo figlio di un uomo di Wall street e di madre francese, si è detto
“scioccato di vedere come il denaro sia venerato dagli americani” e dagli effetti della crisi.

Oggi “la classe media (americana) ne è la prima vittima, ma niente riesce a far cambiare il sistema” americano che giudica come “non democratico, anche dopo l’arrivo di Obama”.

Il cineasta ha denunciato “30 anni di bugie” con la guerra in Vietnam che gli ha ispirato il film “Platoon” (1986). Gli americani hanno vissuto con l’idea che “il comunismo stesse per conquistare il mondo”, ma è crollato nel 1989, dice ancora il regista, aggiungendo che la sua vita è stata “sconvolta” quando è andato a combattere.

In seguito dice di aver scoperto “la realtà, in particolare l’apparato militare-industriale” americano. “E’ un sistema che distruggerà il mondo”, ha aggiunto.

Alla domanda sul sostegno americano ad Israele, il signor Stone ha detto che “di ciò non si può parlare in America. C’è una tale potenza, soldi, media e lobbies che fanno sì che i fatti, le verità non escono”, ha aggiunto.

A 65 anni, giudica con severità i suoi compatrioti. “Agli americani non interessa ciò che accade all’estero”, ha detto. “Non hanno empatia per loro”.

Per quanto riguarda la stampa del suo paese, crede che essa è cambiata dopo la guerra in Vietnam. “I media sono cambiati, adesso sono corrotti, ma sono ottimista e credo che possano cambiare ancora” nuovamente.

Arrivato venerdì sera, Oliver Stone si è trattenuto in Algeria solo 24 ore.

Ha girato 10 ore di documentario, “The Untold Story of the US” (La storia non detta degli Usa) che è previsto per maggio, e “Savages” che racconta dei legami tra i giovani californiani e il cartello della droga di Tijuana, città messicana alla frontiera con la  California.

AFP

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N.B: Se gli indignati di New-york o di San Francisco prendessero le armi come gli indignati di Bengasi, l’esercito americano li riceverebbe con i fiori?

Jean-Paul Pougala

20/11/2011

Traduzione di Piervincenzo Canale

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