Mutilazioni genitali: Angelique Kidjo canta all’ONU

Riunione straordinaria alle Nazioni Unite, ma per una sera a salire sullo scranno dell’Assemblea Generale è stata la musica e non la politica. A guidare ospiti e diplomatici dei 193 Paesi membri dell’Onu è stata l’energia della cantante di origine beninese Angelique Kidjo.

Vincitrice di un Grammy Award e Godwill Ambassador per l’Unicef, la Kidjo ha portato la sua musica al Palazzo di Vetro per far sentire la voce delle giovani di tutto il mondo vittime della mutilazione genitale femminile. Ritmi afroamericani e caraibici si sono alternati al blues.

Angelique ha cantato i suoi brani più famosi, da ‘Batonga’ a ‘Malaika’, fino a ‘Petit Fleur’, dedicata al padre. E sulle note di ‘Mama Afrika’ tutti in piedi, coinvolti dal carisma e dai balli dell’artista nata in Benin ma cresciuta in Francia prima e in America poi. Un concerto speciale organizzato dalla Rappresentanza Italiana al Palazzo di Vetro in collaborazione con Unicef e Unfpa (Un Population Fund), per unire attraverso la musica i Paesi di tutto il mondo e sensibilizzare i membri delle Nazioni Unite, ma anche l’opinione pubblica mondiale, sulla lotta contro la mutilazione genitale femminile. Una battaglia in cui il nostro Paese è in prima linea e alla quale ha preso parte anche il Ministro del lavoro e delle pari opportunità Elsa Fornero, in questi giorni a New York per partecipare ai lavori della Commissione Onu sulla Condizione delle donne.

A metà esibizione la musica si interrompe, e Angelique racconta il suo impegno come “figlia dell’Africa”. Ma anche la storia personale di tre sorelle che grazie ai genitori sono diventate indipendenti e si sono salvate dal destino che ha colpito milioni di giovani come loro: “Perché mio padre è andato contro la società e la sua famiglia per proteggerci da una tradizione che ci avrebbe segnato per sempre. E se lo ha fatto lui” – ha detto l’artista prima di riprendere canti e danze – “attraverso questo microfono voglio far capire che tutti i genitori devono avere lo stesso coraggio per le proprie figlie”.

 

Fonte: esteri.it

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