Libia: per l’Italia “meno immigrati e più petrolio”

tripoli-rahuldluccaDopo l’accordo con la Libia, l’Italia godrà di “contratti più lunghi per le forniture petrolifere libiche”. Lo ha detto l’onorevole Stefania Craxi, sottosegretario agli Affari Esteri, in un’intervista al quotidiano “Il Secolo XIX” a margine del convegno organizzato dall’Istituto Internazionale di diritto umanitario.

 

Tripoli. La porta di Roma

Nell’intervista pubblicata sul sito della Farnesina, Craxi illustra alcuni dettagli dell’accordo siglato recentemente dal leader libico, Gheddafi, e dal premier italiano, Berlusconi.

Vista la “totale non belligeranza nei confronti della Libia” offerta dall’Italia, lo stato africano ha ugualmente rinunciato all’uso della forza. Tuttavia, dice Craxi, “resta da chiarire la storia del missile lanciato da Gheddafi su Lampedusa nel 1986”.

Il sottosegretario agli esteri si è soffermato sulle possibilità per le forze di polizia italiane di pattugliare le coste libiche per prevenire gli arrivi di immigrati sulle coste della penisola. “Ora la nostra Guardia Costiera – ha detto il sottosegretario – potrà pattugliare tratti di mare, prima interdetti, a ridosso delle coste libiche, arginando il fenomeno all’origine. Abbiamo anche offerto un sostanziale aiuto per la creazione di stazioni radar ai confini meridionali della Libia”.