Libia: negoziati su crediti aziende procedono bene

I negoziati sulla questione dei crediti delle aziende italiane nei confronti della Libia “procedono in modo soddisfacente”. Lo ha detto il Ministro Giulio Terzi al termine di un incontro alla Farnesina con il suo omologo libico Mohammed Abdelaziz, che ha fornito “importanti indicazioni” sulla questione.

Terzi ed il collega libico si sono incontrati a margine di una riunione ministeriale sulla riforma del Consiglio di sicurezza Onu, nell’ambito di una “collaborazione intensissima” tra Italia e Libia e di “incontri frequenti” a livello istituzionale. Tra i temi trattati anche quello della sicurezza, su cui l’Italia – ha assicurato Terzi – vuole “contribuire concretamente con un sistema di gestione dei confini e riattivando i programmi che interessano delle importanti aziende italiane e anche la formazione, l’addestramento e l’institution building delle amministrazioni libiche”.

Crisi in Mali

Si è discusso anche della crisi nel Mali. Italia e Libia “sostengono sul piano politico” l’operazione in atto della comunità internazionale, sulla scia di una risoluzione Onu, e soprattutto il “rafforzamento dell’iniziativa Ecowas”, che “dovrebbe contribuire ad una rapida stabilizzazione di tutto il Sahel”, ha concluso Terzi.

Abdelaziz :“Italia Paese chiave nel supporto politico e materiale”

“L’Italia è uno dei Paesi chiave che hanno dato supporto politico e materiale” alla Libia, ha ricordato Abdelaziz, che sulla questione dei crediti ha confermato che “stiamo lavorando duro per raggiungere un accordo” e “nelle prossime settimane avremo delle buone notizie”. Il premier libico sarà a Roma “nelle prossime settimane e per quel giorno penso che potrebbero essere stati fatti dei passi concreti”, ha reso noto.

Conferenza a Parigi il 12 febbraio

Sul fronte della sicurezza, “la situazione non è così grave, abbiamo degli incidenti isolati, ma la vita continua ad andare avanti”, ha spiegato Abdelaziz, auspicando quindi una “maggiore presenza delle imprese italiane”. A questo proposito il ministro libico ha ricordato l’importanza della prossima conferenza di Parigi, il prossimo 12 febbraio. “Senza sicurezza non ci può essere un ambiente favorevole per gli investimenti” e senza sicurezza “non possiamo costruire le nostre istituzioni democratiche”, né “un ambiente aperto per gli investimenti”, ha specificato.

 

Fonte: esteri.it

 

 

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