Kenya, elezioni: Uhuru Kenyatta vince per un soffio

La commissione elettorale del Kenya ha annunciato alle prime ore del mattino di sabato 9 marzo che il vice primo ministro Uhuru Kenyatta è il vincitore delle elezioni presidenziali 2013, la vittoria è stata ottenuta con i più sottile dei margini: 50.07% dei voti.

Tale risultato è probabile che porterà polemiche in Kenya e di certo una sfida giuridica del Primo Ministro Raila Odinga. Kenyatta doveva rompere la barriera del 50 per cento dei voti per evitare il ballottaggio con Odinga, ma lo ha fatto per soli 4.099 voti su un totale di oltre 12,3 milioni.

La vittoria di Kenyatta potrebbe influire notevolmente per il Kenya sui suoi rapporti con l’Occidente. Kenyatta porta sulle spalle il peso del processo alla Corte penale internazionale per il suo presunto ruolo nel dirigere nel 2007 alcune delle violenza post-elettorali. Il suo compagno di corsa, William Ruto, si trova sulla stessa barca.

Gli Stati Uniti e diversi paesi europei, hanno messo in guardia il Kenya annunciando “conseguenze” se Kenyatta, figlio del padre fondatore del Kenya, avesse vinto queste elezioni. La Gran Bretagna, colonizzatrice del Kenya fino ai primi anni ‘60, ha detto che avrebbe avuto solo il contatto essenziale con il governo del Kenya se Kenyatta fosse stato il nuovo presidente.

Lo staff di Odinga ha annunciato che le sfide legali potrebbero essere depositate. Il voto presidenziale di Lunedì si è svolto per lo più pacificamente, ma il processo di conteggio è stato ostacolato da una miriade di guasti ed errori.

Nel 2007 oltre mille persone rimasero uccise negli scontri scoppiati dopo che Raila Odinga accuso’ di frodi elettorali il presidente Mwai Kibaki. Le violenze cessarono solo nel marzo del 2008 quando Odinga accetto’ un accordo che lo ha reso premier di un governo di coalizione.

Il vincitore è stato annunciato di sorpresa durante la notte – alle 2:35 ora locale – Verso mezzanotte la commissione elettorale ha detto di voler dare un annuncio ufficiale del vincitore alle ore 11 di sabato 9 marzo – C’era la convinzione tra gli osservatori che la decisione fosse stata presa in parte per non fare un annuncio notturno, annuncio che avrebbe potuto suscitare sospetti, creare disordini e mettere le forze di sicurezza in allarme.

Fonte: dreamersatwork.net

 

 

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