Italiani aiutano migranti a Lampedusa

APPELLO URGENTE PER UNA MOBILITAZIONE NAZIONALE PER LA RACCOLTA DI MATERIALI DI PRIMA NECESSITA’ PER I PROFUGHI IN ARRIVO A LAMPEDUSA

Vista la totale assenza di assistenza da parte del governo italiano e la grande generosità dimostrata invece dai lampedusani nell’assistere i profughi in arrivo dal nord Africa, in seguito alle specifiche richieste della popolazione di Lampedusa che non riesce a far fronte da sola alle prime necessità delle persone che sbarcano in questi giorni, il Comitato per la solidarietà con i popoli del nord Africa in rivolta e il Coordinamento migranti di Castel Maggiore lanciano un appello per una mobilitazione a livello nazionale per la raccolta di materiali di prima necessità da distribuire ai profughi in arrivo a Lampedusa. (nell’appello dell’associazione Welcome pubblicato in Melting Pot si chiedono principalmente donazioni di coperte, scarpe, calzini e mutande da uomo e ragazzo, come pure altro vestiario).

Questa iniziativa nasce dallo stimolo delle immagini che arrivavano da Lampedusa diffuse non attraverso i mass media ma attraverso filmati video fatti da volontari e postati i in siti internet come quello apparso nel sito di Melting Pot.

Lo sdegno suscitato dall’omissione di soccorso che si manifesta in varie forme, dai goffi tentativi di compra-vendita dei migranti, alle proposte di rinchiuderli nei Cie o campi fino ad arrivare a minacce di morte e di respingimento proferite dalle varie forze politiche al potere e non, ci spingono ad agire in prima persona.

Ma ad ispirarci è soprattutto l’esempio fornito dalla popolazione di Lampedusa che non si è lasciata derubare della propria umanità e alla vista di giovani arrivati sui barconi, a dispetto della propria limitatezza di mezzi si è messa a disposizione per dare accoglienza. Particolarmente toccanti sono state le immagini di donne anziane che si commuovevano alla vista di questi giovani stanchi ma pieni di speranza.

Non è scattato in loro l’istinto di proteggersi da potenziali criminali, o il disprezzo per la persona priva di soldi e potere, è scattata invece la realizzazione che questi giovani sono figli e hanno una madre come loro.

Gli anni di berlusconismo e di condizionamenti televisivi non sono riusciti a cancellare il sentimento di empatia, la capacità di rispecchiarsi in quella situazione e di agire di conseguenza. Una delle prime risposte all’appello ci è pervenuta da una donna bosniaca, sicuramente capace di capire la situazione e di muoversi in maniera concreta.

Siamo sicuri che a dispetto dell’immagine di apatia e di grettezza con cui viene rappresentato questo paese nella sua interezza ci saranno molte persone disposte a contribuire a questa accoglienza dal basso, a recuperare la dimensione dell’agire come società civile nonostante il vuoto o l’ostilità e l’opportunismo dimostrati dai politici.

Chiediamo pertanto a tutte le associazioni non soltanto di sottoscrivere e di aderire a questo appello, ma anche di mobilitarsi su vasta scala per fare arrivare il più presto possibile questi aiuti.

Ci siamo già attivati nella zona di Imola e Bologna e possiamo ricevere e poi smistare le vostre eventuali donazioni. Per informazioni riguardo sia eventuali adesioni sia donazioni, contattateci ai seguenti numeri (per Bologna) Patricia 3391923429 e Monica 3398947623, (per Imola) Pina 3386268250 e Hamid 3395919387.

PRIME ADESIONI

  • Comitato per la solidarietà con i popoli del nord Africa in rivolta
  • Coordinamento migranti di Castel Maggiore

A Bologna il punto di raccolta è il Centro Sociale Tpo – via Casarini 17/5 – Telefonate prima di portare la vostra donazione. Tel. 051-6493234

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