Il sole non ignora alcun villaggio

Lawtan: valorizziamo le rimesse dei migranti

Un impegno a promuovere lo sviluppo sostenibile dei villaggi di origine dei senegalesi in Italia, attraverso la realizzazione di impianti fotovoltaici

Obiettivi

Facilitare il coinvolgimento della diaspora senegalese nello sviluppo sostenibile del proprio paese.
Favorire l’accesso all’energia e il miglioramento delle condizioni di vita nei villaggi rurali del Senegal attraverso la diffusione dell’energia solare fotovoltaica.

Con quali attività?

Avviare una campagna di comunicazione nei confronti della diaspora senegalese.
Costituire un fondo per incentivare gli investimenti in energia solare da parte dei migranti senegalesi in Italia. Riabilitare il pozzo di Chérif Ka.
Realizzare impianti elettrici familiari e di villaggio alimentati ad energia solare fotovoltaica.

Partner locale
UGPM, Unione dei Gruppi Contadini di Mekhe, fondata nel 1985 con l’obiettivo di incoraggiare l’organizzazione dei gruppi contadini e di migliorare le loro condizioni di vita attraverso la protezione delle risorse naturali, la diversificazione delle fonti di reddito, la diminuzione dell’esodo rurale e il rafforzamento della solidarietà sociale.
Associazioni della diaspora senegalese.

Il contesto
Secondo il ‘Rapporto Mondiale sullo Sviluppo Umano del 2010’, il Senegal si trova al 144° posto su 169 paesi. L’impoverimento progressivo delle popolazioni rurali, il disinteresse per l’agricoltura tradizionale e un esodo rurale massiccio sono tre fenomeni che hanno caratterizzato profondamente l’evoluzione della realtà senegalese.

Mekhè si trova nella regione di Thies, a circa 120 Km da Dakar, è una regione pianeggiante, con importanti falde acquifere, sia profonde che superficiali, si calcola un volume di piogge di 300/500 mm d’acqua all’anno. La zona d’intervento di UGPM si trova nel Cayor, la zona storica di produzione delle arachidi.

La monocultura dell’arachide ha penalizzato fortemente la sicurezza alimentare delle famiglie contadine della zona. In effetti la quasi totalità delle famiglie non riesce più a coprire i propri bisogni alimentari a partire dalla propria produzione agricola: più del 60% dei prodotti consumati sono prodotti altrove e la popolazione ha bisogno di redditi monetari d’origine non agricola per acquistare cibo. Il fenomeno dell’indebitamento è quindi sempre più presente. La situazione dei giovani è marcata dalla sensazione di una mancanza di futuro. Molti abbandonano gli studi e, in queste condizioni, lo sbocco più probabile è l’emigrazione a Dakar o in Europa.

 

Fonte: fratellidelluomo.org

 

 

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