Il Giappone volta le spalle all’occidente

In una mail giunta in redazione Jean-Paul Pougala argomenta che la decisione del Giappone di non usare più il dollaro negli scambi internazionali è un terremoto ideologico.

IL GIAPPONE VOLTA LE SPALLE ALL’OCCIDENTE E ADERISCE ALLA LINEA DIRETTIVA CINESE

Qualche mese fa vi annunciavo la fine del dollaro come moneta di riferimento per gli scambi internazionali decisa dal nuovo G2 (Cina/Russia) che, dal blocco delle banche ivoriane e dal congelamento dei beni libici, hanno capito che era necessario fare qualcosa. Vi avevo anche annunciato la decisione storica del Giappone, ancora sotto occupazione militare americana dal 1945. Questa mattina, tutto ciò si è concretizzato e hanno avuto inizio i primi scambi tra il Giappone e la Cina senza il dollaro americano. Anche la Corea del Sud si è unita a questa nuova alleanza che ha l’obiettivo di mettere in ginocchio la leadership mondiale dell’occidente, pietrificata nelle sue solite bugie in Siria con degli omicidi attribuiti ai suoi amici sul terreno e opportunamente usati per accusare il diavolo del momento per distruggere il paese. Questa volta però la Russia ha ancora dato il suo NIET. Decisamente, i conti non tornano nella testa di Obama e dei suoi amici. Il Giappone che gira le spalle all’occidente è un vero terremoto ideologico e storico.

JPP

Leggete quest’articolo letto stamattina dalla televisione pubblica svizzera RTS :

Primi scambi diretti tra lo yen e lo yuan, senza usare il dollaro
01.06.2012 07:26

I primi scambi diretti tra le monete cinesi e giapponesi hanno avuto luogo per la prima volta questo venerdì a Tokyo, senza passare dal dollaro. Il fine è quello di dinamizzare il commercio tra Tokyo e Pechino.

Uno scambio diretto dello yen e dello yuan ha avuto inizio per la prima volta a Tokyo venerdì mattina. Questa riforma mira ad agevolare i commerci tra il Giappone e la Cina che vuole sviluppare il ruolo internazionale della sua moneta.

Durante le prime quotazioni realizzate dagli intermediari delle grandi banche giapponesi, lo yuan cinese si attestava a 12,335 yen giapponesi, ossia un livello quasi identico a quello del giorno precedente.

 

Fine del dollaro come riferimento

In precedenza, le due monete potevano già essere scambiate ma attraverso il dollaro che serviva da riferimento nella determinazione del tasso di cambio. Questo sistema, poco pratico, fa sì che il 60% delle transazioni bilaterali siano attualmente effettuate in dollari.

A partire da venerdì, le monete delle due principali potenze economiche asiatiche saranno scambiate liberamente sul mercato di Tokyo. A Shanghai, lo yuan si evolverà nei confronti dello yen entro un margine di fluttuazione del 3% circa rispetto al valore principale fissato ogni mattina dalla banca centrale cinese dopo essersi informata presso gli attori del mercato.

La Banca popolare della Cina (BPC, banca centrale) procede in modo simile anche per fissare quotidianamente il valore dello yuan sul dollaro, nei cui confronti il margine di fluttuazione si attesta all’incirca all‘1%.

 

Sviluppo del ruolo internazionale dello yuan

Lo yen è la seconda moneta, dopo il dollaro, per la quale le autorità cinesi hanno accettato d’avviare un sistema di scambi diretti. Lo yuan è anche scambiato contro altre sette monete (euro, sterlina britannica, dollaro australiano, dollaro canadese, dollaro di Hong Kong, ringgit malese e rublo russo), ma sempre avendo come intermediario il dollaro americano.

Lo scambio diretto yuan/yen sembra rientrare nel quadro della strategia di lungo termine di Pechino di sviluppare il ruolo internazionale della sua moneta.

 

Fonte : mail di Jean Paul Pougala, rts.ch

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