Il contributo italiano alla Libia – min.esteri

Si conclude la missione della Nato ed i cieli della Libia tornano liberi: il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha deciso che la missione della Nato per assicurare con “tutti i mezzi necessari” la protezione della popolazione libica terminerà alla mezzanotte del 31 ottobre, e con essa, dunque, anche la cosiddetta ‘No Fly Zone’, fatta rispettare per sette mesi dai caccia dell’Alleanza atlantica.

La decisione dell’Onu e’ preceduta dall’annuncio della liberazione della Libia da parte del Consiglio Nazionale di Transizione (CNT), dopo la morte del colonnello Gheddafi. L’Italia, che ha partecipato alla coalizione a guida Nato ha svolto il suo ruolo anche in considerazione di una robusta tradizione storica, di vicinanza, amicizia e cooperazione con il popolo libico. Spetta, ora, alle Autorita’ di transizione di traghettare verso un nuovo futuro politico il Pese dove tutte le componenti della societa’ libica possano riconoscersi in solide istituzioni democratiche e rappresentative.

In questa nuova pagina di storia politica ci sono anche i diritti umani: le Autorita’ di transizione hanno annunciato un’indagine sulle circostanze della morte del colonnello Gheddafi mentre l’Italia si e’ detta d’accordo con gli Stati Uniti sulla necessità che le nuove autorità libiche indaghino anche sulle denunce di esecuzioni sommarie di lealisti o sostenitori del vecchio regime.

Ed è proprio in quest’ottica, ha spiegato il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, che l’ambasciatore d’Italia a Tripoli, Giuseppe Buccino è stato incaricato di trasmettere un messaggio al Consiglio Nazionale transitorio libico (Cnt).

“Siamo fiduciosi che su questo punto, e in generale, sui diversi aspetti della transizione politica le figure politiche di riferimento della nuova Libia sapranno muoversi nella direzione giusta e riusciranno, nei tempi previsti, a dare vita ad un Governo rappresentativo di tutte le anime della rivoluzione”.

“In questa fase – ha sottolineato infine il portavoce della Farnesina – è importante la massima unitarietà e coerenza anche da parte della comunità internazionale e il rispetto della ownewrship politica libica’’. I rapporti di ‘’vicinanza’’ e di ‘’amicizia’’ con il popolo libico hanno permesso anche un nutrito programma di interventi della Cooperazione sia nella fase dell’emergenza, sia, ora, in quella della ricostruzione.

L’apertura dell’Ambasciata italiana a Tripoli e’ stata preceduta e accompagnata da altre significative iniziative: il 22 maggio scorso. è stato aperto a Bengasi un Ufficio della Cooperazione mentre tra maggio e giugno la stessa Cooperazione ha partecipato al team internazionale incaricato di individuare settori e priorità utili per strutturare gli interventi della Comunità Internazionale in Libia nella fase immediatamente successiva al conflitto.

 

Fonte: esteri.it

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