I 130 morti eritrei di Lampedusa e gli errori europei

I 130 MORTI ERITREI DI LAMPEDUSA OVVERO GLI ERRORI DI CALCOLO DEGLI ESPERTI EUROPEI

JPP04/10/2013

Questa mattina avevo voglia di vomitare ascoltando gli esperti europei alla radio che commentavano il naufragio di Lampedusa che ha causato la morte di 130 africani. Utilizzavano i loro stessi ritornelli tanto privi di senso quanto sono ridicoli: “fino a quando l’Europa lascerà la miseria in Africa avremo sempre questi drammi”, “fino a quando ci saranno dei dittatori come Assad, queste tragedie continueranno”, “dobbiamo insegnare a questi paesi come si usano bene i soldi degli aiuti allo sviluppo, invece di utilizzarli per arricchire i politici africani”, ecc. Dichiarazioni che farebbero vomitare non solo me, ma finanche il più moderato e paziente di coloro che sono innamorati della logica e del buon senso.

Tanto per cominciare, nessuno di loro ha detto che ci sono stati così tanti morti perché c’è una legge in Italia che punisce qualsiasi comandante di una nave che tenta di salvare dei naufraghi africani nel mar Mediterraneo. La legge è stata varata da Silvio Berlusconi, a quel tempo primo ministro, per dissuadere i migranti a viaggiare, dicevano gli esperti italiani. Ed è a causa di questa legge che le navi sono passate affianco alla nave in avaria senza fare niente spingendo così i naufraghi a dare fuoco ad una coperta per attirare l’attenzione delle imbarcazioni più grandi che non sono al corrente di questa legge. Quel gesto ha causato l’incendio.

Le vittime sono per la maggior parte eritree. Ecco l’Eritrea che l’UE aveva consigliato e finanziato per prendere le armi e liberarsi e separarsi da un paese “maledetto”, “povero” e “dittatoriale” come l’Etiopia. E’ ciò che scrivevano trionfalmente i giornali europei dell’epoca). L’Eritrea ha avuto la sua indipendenza nel 1991, privando l’Etiopia dell’accesso diretto al mare. Grazie a questa manovra, gli italiani, che avevano massicciamente finanziato la ribellione, volevano vendicarsi della sconfitta italiana di un tempo ad opera dell’Etiopia reale, che sarebbe così diventata ancora più povera e si sarebbe finalmente messa in ginocchio davanti all’Europa, davanti all’Italia. Il presidente Issaias Afeworki è allora amico dell’Occidente. Si conta su di lui per destabilizzare l’Etiopia, sede delle istituzioni africane. Una seconda guerra sarà finanche scatenata (1998-2000). Oggi, si è prodotto l’opposto. E’ l’Eritrea, amica dell’Europa, che l’ha battezzata “campione della democrazia in Africa” che affonda nella miseria proprio nel momento in cui l’Etiopia, “campione della dittatura in Africa” secondo l’UE, che prospera, grazie ai capitali cinesi, ad un tasso di crescita a 2 cifre. Si tratta dei bambini [di un tempo] consigliati dagli esperti di Bruxelles e finanziati dall’UE per avere la sua indipendenza che adesso vedono i propri bambini morire sulle spiagge d’Italia.

Un altro errore di calcolo degli esperti europei risiede sul luogo di partenza della nave: Libia. In questo momento in Libia si sta verificando una vera tragedia. Avantieri, era la Russia che aveva deciso di ritirare tutto il suo personale diplomatico inviando un aereo a Tunisi per rimpatriarli, perché a Tripoli neanche l’atterraggio era garantito. La tragedia dei falsi calcoli degli esperti europei si produrrà molto presto. In questo momento, in Libia, c’è una feroce battaglia tra i pro-Gheddafi e i pro-occidentali, quest’ultimi aiutati da tutti i servizi segreti occidentali e mercenari di qualsiasi tipo, ma che non riescono a piegare i pro-Gheddafi.

Domanda: Molto probabilmente, i pro-Gheddafi vinceranno contro quelli che i libici in maggioranza continuano a chiamare i « traditori al servizio dell’occidente », visti i successi che accumulano tutti i giorni sul terreno. E quando avranno vinto la guerra, che farà l’ONU? Farà una nuova risoluzione per condannare la Libia? Che farà l’Unione Europea? Rimetterà l’embargo sui medicinali? Che farà la Nato? Bombarderà nuovamente la Libia?

Aspettando le risposte a tutte queste domande, nessuno dice dove sono andati a finire i 30 miliardi di dollari che Obama aveva sequestrato dal tesoro libico. Nessuno sa dove sono finiti tutti gli averi che la Libia aveva in diverse imprese e banche europee. Ed è nel caos generalizzato del No-Man’s Land che le navi cariche di sfortunati migranti africani partono praticamente tutte le notti dai porti libici. Con i drammi come quello di ieri. A suo tempo, la Guida Libica era stata accusata di non permettere che queste navi della morte lasciassero le coste libiche. Oggi, ci si rammarica semplicemente che a Tripoli non ci sia più alcun comandante a bordo.

Il ministro dell’interno italiano Alfano ha detto piangendo che tocca all’Unione Europea prendere la situazione in mano per risolvere questo problema alla radice. Tuttavia nel momento in cui parlava, non gli si è ricordato che prima della fine dell’anno 2013, quest’Unione Europea non ha più soldi per completare il suo stesso budget poiché accumula già un deficit record di 20 miliardi di Euro.

Domanda: Com’è possibile che dei pseudo-esperti dell’Unione Europea vengono a fare i maestri per spiegarci in Africa cos’è la buona governance, come hanno fatto in Eritrea per 20 anni, anche se non sono capaci di tenere in ordine i loro stessi conti? Come possiamo avere fiducia di persone che non sanno applicare a loro stessi le lezioni che tengono così gentilmente agli altri? Mistero!!!

Qualche mese fa, una delegazione dell’Unione Europea si è recata a Yaoundé in Camerun, per tentare di convincere i dirigenti di non costruire l’autostrada tra le due più grandi città del paese: Douala – Yaoundé, un vero cimitero a cielo aperto per le automobili che circolano oggi su una specie di strada costruita a prezzo d’oro dagli europei. Adesso che l’autostrada costerà la metà con i cinesi, hanno fatto di tutto per fermare il progetto, affinché i cittadini non capiscano loro stessi come li si è fregati per così tanti anni con queste parole vuote di “democrazia”, “diritti dell’uomo” « axe lourd » delle parole così vuote di significato e che fanno sì che oggi, dopo i naufraghi di ieri sull’isola italiana di Lampedusa, con 130 morti, tutti africani, ci mortifichiamo per il fatto che esistano sempre più africani vittime della manipolazione e del bluff europeo, che continuano a credere che esiste un paradiso in Europa.

Vi invito a rileggere la Lezione di Geostrategia Africana n° 41 pubblicata il 10/08/2012 col titolo: PERCHE’ L’AFRICA NON DEVE ACCETTARE LEZIONI DA UN OCCIDENTE IN FALLIMENTO?

E capirete che abbiamo davanti a noi degli pseudo esperti europei che brillano per il fatto di mancare tutte le soluzioni che propongono. Si direbbe che vivano su un altro pianeta. Sfortunatamente i loro bluffs sono seguiti e creduti da una buona parte delle nostre popolazioni che si mettono a partire e morire nel Mediterraneo. Sono gli stessi che stanno per mettere sotto pressione il Camerun affinché firmi la versione finale dell’APE al fine di mettere in ginocchio tutte le industrie installate in Repubblica del Camerun e spingere domani anche i camerunesi verso la strada della morte, esattamente com’è stato fatto agli eritrei che hanno precedentemente siglato tali accordi, ai quali si era prospettata l’illusione di diventare ricchi vendendo i fiori in Europa. I fiori del mio occhio !!!

L’Europa che è incapace di gestire il suo stesso budget non può dare lezioni di crescita e prosperità all’Eritrea. Esattamente ciò che promettono al Camerun oggi, contro il consiglio degli stessi paesi vicini al Camerun. E’ la fotocopia di ciò che è successo con l’Eritrea nel cui caso l’UE è riuscita a trasformare tutti i suoi vicini in nemici. Quest’ultima dovrebbe capire che non se ne esce mai andando contro i propri vicini. L’esempio di Israele e della sua ricorrente crisi economica, nonostante i sostanziosi aiuti finanziari annuali americani, sta lì a darci le prove.

L’Eritrea deve cambiare radicalmente per avvicinarsi ai suoi vicini, la sua unica chance per uscirne, invece di considerarli tutti come dei nemici, così come montato dagli esperti europei, lasciando questo paese in una pressione e in una miseria costanti il cui risultato fatale sono queste morti di Lampedusa. Il Camerun non deve accettare di siglare l’APE definitivo come insiste l’UE, servendosi dell’esempio eritreo. Il 75% degli scambi in Europa si fanno tra gli stessi paesi europei. Il più grosso importatore ed esportatore di ogni paese è innanzitutto il suo vicino. Ugualmente l’Eritrea deve vedere l’Etiopia come un’opportunità, il Camerun deve cessare di vedere l’UE come un obiettivo di mercato, piuttosto i suoi vicini immediati come la priorità delle sue opportunità future. Il 71% degli investimenti cinesi all’estero avvengono in Asia. Perché nessuno ce la fa lasciando a casa ed ignorando i vicini anche se essi sono più poveri. JPP04/10/2013

Jean-Paul Pougala

Traduzione: Piervincenzo Canale

 

 

One thought on “I 130 morti eritrei di Lampedusa e gli errori europei

  1. Dicendo “……ci sono stati così tanti morti perché c’è una legge in Italia che punisce qualsiasi comandante di una nave che tenta di salvare dei naufraghi africani nel mar Mediterraneo.” è pura demagogia, mistificazione, è un’ offesa a questo paese. Ormai si sa quali siano le cause che spingono quei poveretti su carette del mare.. sono le condizioni vergognose che lasciano dietro…sono i criminali trafficanti della morte che senza alcun scrupolo avventurano donne e bambini tra le onde assassine….Ormai tutti sappiamo che le cause vanno ricercate altrove non in Italia, il paese ospitante!!

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