Gentiloni a Nairobi, allarme per i cristiani nel mondo

Ad una settimana dalla strage all’università di Garissa, il Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni è volato in Kenya perché di fronte all’uccisione barbara di 148 persone, per la maggior parte studenti cristiani, “innanzitutto è importante esserci e testimoniare la vicinanza dell’Italia”.

E’ la prima visita di un Ministro europeo dal giorno dell’attentato, in un Paese ancora sotto shock, dove la comunità cristiana rappresenta il 70 per cento della popolazione. Un gesto simbolico per

“portare la solidarietà del governo italiano” al Kenya, ma anche la dimostrazione di un impegno concreto al fianco di un Paese che da anni lotta con il terrorismo di matrice qaedista.

Il colloquio con il ministro Amina Mohamed

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“L’Italia è alla guida della missione europea in Somalia con il generale Maggi e a Gibuti i nostri carabinieri addestrano le forze di polizia somale”, ha detto Gentiloni che del contributo italiano al processo di stabilizzazione della Somalia ha parlato nel suo incontro con il ministro degli Esteri kenyano Amina Mohamed.

Ma c’è un’altra questione che sta a cuore all’Italia ed è rispondere all’accanimento dei terroristi, contro chi studia, perché, spiega il capo della diplomazia, “contro il terrorismo non esiste una formula magica ma solo la lotta su più fronti”.

Per questo Farnesina e Ministero dell’Istruzione hanno messo a disposizione 25 borse di studio per gli studenti dell’università di Garissa. L’iniziativa coinvolgerà 9 università italiane per l’anno accademico 2015-2016. Da qui a giugno, inoltre, il Ministero degli Esteri ha previsto la creazione di uno sportello ‘fast track’ per facilitare la preiscrizione e l’ottenimento del visto per tutti gli studenti che vogliono venire in Italia

Il colloquio con l’arcivesco di Nairobi

Gentiloni ha avuto anche un colloquio di oltre mezz’ora con l’Arcivescovo di Nairobi, John Njue, nel corso del quale e’ stato affrontato il problema delle persecuzioni religiose e l’importanza di tutelare la libertà di fede, tema molto caro anche a Papa Bergoglio.

La cooperazione con il Kenya nella lotta al terrorismo deve continuare anche quando “si saranno spenti i riflettori” sulla strage al campus universitario di Garissa, ha detto Gentiloni dopo il suo incontro con l’Arcivescovo, ed ha aggiunto: “I gesti di solidarietà devono essere accompagnati da azioni concrete”.

Fonte: esteri.it

 

 

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