Temi del prossimo forum sull’Africa di Taormina

La Fondazione Banco di Sicilia presenta la quinta edizione del Progetto Internazionale ”Sviluppare le Regioni dell’Africa e dell’Europa”.  Il 6 e 7 ottobre, Taormina torna ad essere l’epicentro del dibattito internazionale sui temi connessi al continente africano, alla luce delle ripercussioni geopolitiche indotte dalla “primavera nord africana”.

Questi i principali temi:

  • La geo-politica internazionale alla luce del nuovo scenario nordafricano
  • I flussi migratori intra/extra africani
  • Il fenomeno dell’urbanizzazione (presentazione dei 3 progetti vincitori arrivati in risposta per la realizzazione del layout di un quartiere modello)

Per il quinto anno consecutivo la Fondazione Banco di Sicilia si appresta a promuovere un progetto internazionale centrato sulle potenzialità di sviluppo del Continente africano. Il 6 e 7 ottobre scienziati, economisti, politici e decisori provenienti da tutto il mondo si riuniranno a Taormina per dar vita al ricco calendario di interventi che caratterizza il palinsesto del Forum Sviluppare le Regioni dell’Africa e dell’Europa.

È questo l’appuntamento per il 2011 di un progetto pluriennale nato con lo scopo di rendere la Sicilia la piattaforma, da cui alimentare una volta all’anno il dibattito globale sui grandi temi connessi alla crescita economica e socio-culturale dell’Africa. Organizzato in collaborazione con The European House – Ambrosetti, il Forum sarà quest’anno incentrato prevalentemente su come il nuovo assetto del Nord-Africa può cambiare le relazioni Europa-Africa.

Verrà inoltre affrontato il fenomeno dei flussi migratori intra ed extra- africani e verranno presentati e premiati i progetti arrivati in risposta al bando, aperto a giovani architetti europei e africani e lanciato in seno al Forum, per la realizzazione del layout concettuale di un quartiere urbano modello da sperimentare in Africa.

Il Forum di ottobre sarà l’occasione per presentare un Position Paper redatto da The European House – Ambrosetti a seguito di un attento lavoro di indagine, sul ‘nuovo corso’ geopolitico per il Continente africano, soprattutto alla luce del diverso ‘peso’ del Continente nell’agenda geopolitica internazionale.

Le rivolte nordafricane, secondo il Position Paper Ambrosetti, devono costituire un opportunità – per l’Europa come soggetto unitario –  per ripensare alla propria incisività strategica in Africa alla luce, tra l’altro, di un’accresciuta competizione per l’influenza politica tra potenze emergenti. I cambiamenti in atto nell’assetto socio-politico del Nord Africa rischiano di modificare non solo gli equilibri dell’intera area (con possibili impatti sull’Africa Subsahariana), ma anche le relazioni consolidate con i Paesi europei.

Occorre dunque che l’Europa rilanci la propria azione secondo una direttrice di coesione e con una nuova strategia anche di inclusione economica, pena il potenziale sopravvento di nuovi modelli culturali e nuovi attori economici.

È quindi più che mai urgente che l’Africa possa (ri)trovare nell’Europa – la più grande economia al mondo – probabilmente più che in altri partner, competenze, know-how, risorse e “vicinanza” culturale fondamentali per il proprio sviluppo; anche a beneficio dell’Europa e delle sue imprese.

Quello delle migrazioni africane è un fenomeno che l’Europa non può sottovalutare. Recenti studi evidenziano che, in assenza di supporti migratori, il Vecchio Continente potrebbe andare incontro a una seria crisi demografica. Da qui al 2060 la popolazione europea sarà calata di 91 milioni con ripercussioni negative sul settore produttivo e sul welfare. E’ appunto sulle  migrazioni e sulle prospettive di studio meno conosciute su questo fenomeno – sia dal punto di vista africano sia dal punto di vista europeo – che il secondo Position Paper Ambrosetti si concentrerà, andando ad avanzare alcune proposte operative per una revisione delle politiche migratorie europee.

Fonte: rielaborazioni TEH-Ambrosetti su dati Eurostat

Durante il Forum ci si focalizzerà anche sul tema  delle nuova sfide energetiche ed economiche delle mutazioni in Europa indotte dalla cosiddetta “primavera nordafricana” che ha investito molti Paesi del Nord Africa. Ma non solo: guardando l’Africa, si parlerà anche del ruolo del sistema bancario e finanziario europeo e africano, delle opportunità per l’imprenditoria europea connesse allo sviluppo urbano nel Continente.

I recenti cambiamenti nell’assetto politico di diversi Paesi del Nord Africa – sottolinea Giovanni Puglisi, Presidente della Fondazione Banco di Sicilia – impongono un riposizionamento dell’Europa e una maggiore consapevolezza del proprio ruolo di attore protagonista nello scenario internazionale. Lo sviluppo dell’Africa è oggi davvero un’opportunità per l’Europa, ma perché questo si traduca in realtà è necessario una comune strategia, al contempo politica, economica e culturale. Per queste ragioni, una parte consistente del Forum di Taormina sarà dedicata proprio all’approfondimento delle tematiche connesse al nuovo corso africano e agli effetti in atto a livello planetario. Essere giunti alla quinta edizione di questo appuntamento internazionale conferma, poi, che l’idea originaria del Progetto guardava lontano. I fatti ci hanno dato ragione: la nostra iniziativa cresce anno dopo anno sia in termini di adesioni e di partecipazione sia in termini di qualità degli interventi.

Alcuni importanti speaker del panorama nazionale e internazionale hanno già confermato la loro presenza alla prossima edizione del Forum:

  • José María Aznar (già primo ministro della Spagna),
  • Julia Dolly Joiner (commissario per gli Affari Politici dell’Unione Africana),
  • Dieter Rampl (presidente di Unicredit),
  • Elham Ibrahim (commissario per l’Energia e le Infrastrutture dell’Unione Africana),
  • Rachida Dati (Deputato al Parlamento Europeo, già portavoce del Presidente Nicolas Sarkozy),
  • Alfredo Mantica (Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri),
  • Alberto Ricardo Mondlane (Ministro dell’Interno del Mozambico).

 

* Forum di Taormina: i dati di partecipazione alle quattro edizioni precedenti

  • 1a edizione (2007): 14 paesi rappresentati – Partecipanti: 15% stranieri e 85% italiani
  • 2 a edizione (2008): 16 Paesi rappresentati – Partecipanti : 18% stranieri e 82% italiani
  • 3 a edizione (2009): 20 Paesi rappresentati – Partecipanti: 22% stranieri e 78% italiani
  • 4 a edizione (2010): 21 Paesi rappresentati – Partecipanti: 56% stranieri e 44% italiani

 

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