Flussi migratori: quale sfida per l’Europa

Fra il gennaio e il maggio del 2011 sono sbarcati oltre 28.000 migranti africani sulle coste europee. Nonostante da decenni la questione migratoria rappresenti uno dei temi più delicati nelle relaizoni Europa-Africa, il fenomeno viene spesso percepito e quindi affrontato dagli europei più come una minaccia per l’ordine pubblico che come una risorsa su cui riflettere e regolare.

L’edizione 2011 del Forum Sviluppare le regioni dell’Africa e dell’Europa, promosso dalla Fondazione Banco di Sicilia (Taormina, 6-7 ottobre), dedica al tema una sezione ad hoc dal titolo “Flussi migratori: quali sfide per l’Europa e per l’Africa”. L’obiettivo è quello di proporre un dibattito concreto e super-partes che evidenzi alcune linee guida pr delineare un nuovo modo per l’Europa di affrontare il fenomeno migratorio (e i suoi mìimpatti sull’economia, la politica e la società) che sappia configurare strumenti di gestione strategica di lungo periodo.

A tal proposito il position paper redatto da The European House-Ambrosetti che verrò presentato al Forum si sofferma su alcuni punti:

  • Il defici demografico – i più recenti studi evidenziano che, in assenza di supporti migratori, l’Europa potrebbe andare incontro a una seria crisi demografica. Da qui al 2060 la popolazione europea sarà calata di 91 milioni con pesanti ripercussioni negative sul settore produttivo e sul welfare.
  • La natura solo marginalmente europea del fenomeno migratorio africano – Sono più di 20 milioni i migranti che ogni anno si spostano all’interno dell’Africa. Lo stesso caso libico risulta particolarmente utile per comprendere come le migrazioni verso l’Europa vengano spesso esagerate dall’opinione pubblica. Degli oltre 700.000 sfollati libici, solo una minima parte è fuoriuscita in direzione Europa. La grande maggioranza si è diretta verso la Tunisia, l’Egitto, l’Algeria, il Chad, il Niger e il Sudan.
  • L’impatto delle migrazioni sul mercato del lavoro africano – Migrazioni per il Continente africano significa anche perdita di capitale umano qualificato. Dal 1990, ogni anno l’Africa perde 20.000 professionisti a causa delle migrazioni. A livello globale 6 dei 10 paesi con la più alta percentuale di laureati che vivono all’estero sono africani (1). Questa diaspora di professionisti obbliga a cercare competenze fuori dall’Africa: ogni anno vengono assunti in Africa 100.000 professionisti espatriati con una spesa complessiva di 4 miliardi di dollari.
  • Il position paper sottolinea la necessità per gli Stati europei di operare insieme in ambito migratorio e di concerto con gli Stati africani. La politica di programmazione delle quote dei flussi in entrata – principalmente gestita a livello di singoli Stati membri esattamente come la gestione dei rapporti con i Paesi di origine dei flussi – risulta inefficiente in un’ottica che, date le necessità esistenti, voglia regolare più che bloccare le migrazioni verso l’Europa.

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