Elezioni Egitto: 2a giornata, alta partecipazione

Seconda giornata di voto in Egitto per il primo turno delle legislative. Alla prima giornata, ha partecipato un gran numero di egiziani. Si tratta del primo voto dopo la caduta del presidente Hosni Mubarak nel febbraio scorso.

Il complesso sistema elettorale proseguirà nelle diverse regioni fino ai primi mesi del 2012. Saranno eletti i 498 seggi dell’assemblea del popolo, equivalente alla camera dei deputati, e i 270 della Shura, pari al senato.

Le due Camere saranno nominate e si protranno insediare solo a metà marzo.

Si comincia con l’assemblea del popolo nel primo di tre turni elettorali. Ogni turno avrà un ballottaggio una settimana dopo. I primi ad andare a votare saranno egli elettori di Cairo, Alessandria, Luxor e Porto Said. Il 14 dicembre sarà la volta degli elettori di Suez, Aswan, Ismailyia e il 3 gennaio si voterà nel Sinai e sulla costa mediterranea.

Il voto per la Shura prenderà avvio il 29 gennaio 2012 e prevede tre turni. Il sistema elettorale è misto: per due terzi i seggi saranno assegnati col sistema proporzionale, per un terzo con un uninominale secco. I risultati saranno resi noti dopo ogni turno di ballottaggio mentre per il proporzionale i risultati saranno diffusi entro il 13 gennaio 2012. Una quarantina i partiti in lizza con oltre 15.000 candidati.

Le elezioni in Egitto, dopo le elezioni dell’Assemblea Costituente in Tunisia, rappresentano altrettanti tappe molto significative lungo la strada di un complesso processo democratico avviato dalle rivolte popolari dopo decenni di frustrazioni e di repressione delle liberta’ fondamentali.

Tali liberta’, a partire da quella religiosa e delle donne, l’Italia si augura diventino patrimonio comune di queste societa’ che si aprono alla democrazia, ai principi della moderazione e del pluralismo, al rispetto dei diritti umani. Gli obiettivi sono il pluralismo e la riconciliazione nazionale prima che siano confiscate da istanze fondamentaliste o repressive.

L’Italia ritiene, come ha confermato il neo ministro Giulio Terzi nei primi due appuntamenti internazionali in Kuwait per la riunione G8-BMENA e al Foro di dialogo Italo-Turco, ad Istanbul nella scorsa settimana, che per favorire il successo delle transizioni democratiche, occorrono anche mezzi economici adeguati.

La democrazia non si consolida senza un’economia in crescita, stabile e socialmente equa. L’Italia non lesinerà sforzi per favorire la ripresa della sponda sud del Mediterraneo.

“Dobbiamo muoverci – ha sottolineato Terzi – in un quadro di rispettoso sostegno al cammino dei popoli del Nord Africa verso una società libera, prospera, ma anche socialmente più equa. Se cercassimo solo nuove modalità di accesso alle riserve di gas e petrolio, se pensassimo di sostituire le nuove Autorità alle vecchie senza mutare la cornice di riferimento, faremmo torto ai giovani che sono scesi nelle piazze, e che hanno pagato con la vita la difesa dei loro nobili e alti ideali: solo un investimento deciso sulle risorse umane e sulla loro mobilità potrà offrire a quei Paesi un’alternativa alle risorse energetiche”.

 

Fonte: esteri.it

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