DDL sicurezza: parla il deputato Touadi

Jean-Leonard Touadi è molto preoccupato oggi.

Africanews.it lo ha chiamato in un momento di pausa dai lavori parlamentari per la quasi sicura approvazione del cosiddetto “DDL sicurezza” che inasprirà le condizioni di vita dei migranti in Italia.

Touadi è il primo deputato italiano nato in Africa.

Cosa succederà secondo lei?
Niente. Voteranno la fiducia. Ne abbiamo già votate due poi c’è la terza questo pomeriggio e poi basta, finito, i giochi sono fatti. Niente emendamenti, niente discorso finale. Domani a fine mattinata dichiarazione di voto e voto finale. Punto.

Ci sono novità sulle posizioni del PD?
Molte. Minniti, per esempio, oggi ha fatto un bellissimo discorso molto duro, molto chiaro. Anche sulla questione dibattuta del respingimento è stato molto chiaro. Il diritto internazionale e i diritti delle persone vengono prima di qualunque altra interpretazione.

Abbiamo presentato l’eccezione d’incostituzionalità perché alcune di quelle norme sono palesemente anticostituzionali e ovviamente con la forza dei numeri l’hanno respinta. Quindi il discorso è chiuso.

Nel gioco parlamentare quando si mette la fiducia è finita. Non c’è più spazio. Perché se loro avessero conservato la possibilità di fare emendamenti allora giocando sul voto segreto su alcuni emendamenti qualche vittoria la potevamo ottenere ma così è impossibile.

Cosa cambierà per gli immigrati e per i richiedenti asilo?
Beh cambia tutto secondo me. Cambia tutto perché intanto non solo l’ingresso in Italia è diventato reato ma anche la permanenza oltre il consentito. Significa che il reato tocca non solo chi entra in Italia ma anche chi ci vive da tanto tempo e che a un certo punto si trova in situazione d’irregolarità perché ha perso il lavoro, perché non può rinnovare il permesso di soggiorno, il reato scatta anche per lui. Dal momento in cui scatta, anche se la persona è in Italia da 10, 15, 20 anni, dal momento in cui non ha più un titolo di soggiorno, non può più fare nulla.

Non puoi iscriverti all’anagrafe, non puoi sposarti, se hai dei figli non li puoi iscrivere allo stato civile. Quindi saranno dei bambini nati da genitori non in regola con il permesso di soggiorno. Significa che questi bambini non potranno essere registrati al Comune. Per il cambio di residenza o per iscriversi all’anagrafe, l’immigrato è assoggettato a una visita dei Carabinieri che devono verificare le condizioni igienico-sanitarie dell’alloggio, quindi si può immaginare che cosa può accadere.

Le parole che ha detto Franceschini io le sottoscrivo in pieno. Siamo tornati, 70 anni dopo, alle leggi razziali. S’introduce una legislazione separata, una per gli italiani e una per gli stranieri.
Quindi tutta questa parte della giurisprudenza italiana che ha allargato la titolarità dei diritti anche agli stranieri è stata cancellata.  Ci ritroveremo con delle persone che risiederanno sul territorio italiano, residenti ma senza diritti.

Io credo che non ci dobbiamo rassegnare. Quel poco, o quel tanto, che resta di cultura democratica in questo paese deve ribellarsi e resistere. Resistere intanto comunicando in un certo modo. Perché il bello di Berlusconi è che ha vinto dentro la cultura profonda del paese. A me ripugna il fatto che di fronte a un assalto così importante alla democrazia, ai diritti e alla Costituzione non ci sia un movimento popolare di rivolta. Tutto tace.

Quali speranze per il futuro?
Ne ho solo una. Sono sicuro che al primo vaglio di costituzionalità, che un giudice, un avvocato, presenterà davanti a un Tribunale, sono sicuro che la Costituzione boccerà queste norme. La Corte Costituzionale boccerà queste norme.

Non ci rimane altro appiglio che la Costituzione?
Sì, la Costituzione insieme alla resistenza nel Paese, in tutte le sedi possibili e immaginabili, insieme alla società civile. I diritti delle persone non sono negoziabili.

Tutto questo sta anche per capitare a pochi giorni dalla giornata mondiale dell’Africa, il 25 maggio.
Sì. Penso che sarà una grande ipocrisia se si dovesse celebrare questa giornata mondiale dell’Africa ignorando il dramma che si sta consumando tra le due sponde del Mediterraneo.

Inoltre sono indignato dal silenzio totale, dalla mancanza di reazione delle ambasciate africane, dell’Unione Africana, degli stati africani. Quelle persone vengono dal nostro continente. Non ho visto una sola dichiarazione. E chi sta collaborando a questa ignobile misura di rimpatrio è il presidente dell’Unione Africana. Si è ritagliato il ruolo odioso di diventare il gendarme di Maroni.

Appena si parla delle risorse dell’Africa e dei possibili sviluppi economici sembra che si cambi registro. O sbaglio?
Ormai il dramma che si sta consumando tra le due coste è talmente forte, eticamente inaccettabile e moralmente scandaloso che io sono indignato di fronte al silenzio alla non reazione dell’Africa, dell’Unione Africana, dei presidenti, degli ambasciatori africani che stanno in Italia. Non c’è uno che ha detto qualcosa. Non ce n’è uno.

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