Crisi in Burkina Faso: cronologia dei fatti

8 aprile : Giornata di sciopero generale e di manifestazioni in tutto il paese . Una marea umana nella calma ha preso possesso di Ouagadougou.

Decine di migliaia di manifestanti in corteo a Ouagadougou. Una folla compatta, determinata a sfilare per molti chilometri urlando parole d’ordine contro il carovita, contro l’impunità e per la giustizia. All’inizio della manifestazione il Presidente della Coalizione contro il carovita Tolé Sagnon ha invitato la popolazione ad una nuova manifestazione indetta per il 1 Maggio invitando tutti a mantenere la mobilitazione.

Grande mediatore. Il popolo è ostaggio della fame. Quando una mediazione per porre fine alla fame?

Foto e video della manifestazione di Ouagadougo.

Altre manifestazioni importanti si sono svolte pacificamente a Bobo Dioulasso, Koudougou e in altre città del Burkina. La RTB, televisione nazionale ha mandato in onda solo 30 secondi della manifestazione nonostante i media all’estero ne abbiano sottolineato l’importanza.

11 aprile : In una manifestazione a Yako gli alunni incendiano la sede del CDP

In fiamme la sede provinciale del CDP ( Congresso per la democrazia ed il progresso) il partito al potere. Saccheggiata e poi incendiata la sede dell’Associazione di lotta contro le violenze (ALCV). Un faccia a faccia tra alunni e militanti del CDP, numerosi feriti, perdite enormi di materiale, spari in aria di intimidazione, corse e inseguimenti nelle vie della città…. Questo lo spettacolo visto l’11 aprile 2011 a Yako, capoluogo della provincia di Passoré (regione del Nord) ad opera della rabbia degli scolari.

13 aprile : un Consiglio dei ministri presieduto da Blaise Compaoré, annuncia la creazione di un Consiglio Consultivo per le Riforme Politiche (CCRP).

Questo consiglio, secondo il governo, è stato creato in «seguito agli incontri iniziati con i rappresentanti delle autorità di costume, religiose, politiche e della società civile e giocherà un ruolo determinante nell’identificazione dello schema di ammodernamento degli strumenti di governo». Se l’opposizione, i sindacati, la società civile, le istanze di costume e religiose ecc. sono rappresentati nel CCRP creato di recente, né l’esercito né altri settori della società che protestano contro il carovita, contro gli abusi di regime, contro la violazione dei diritti dell’uomo sono rappresentati.

14 aprile : Spari alla presidenza del Faso

Spari di militari con armi leggere e pesanti nella sera ad Ouagadougou all’interno della presidenza del Burkina Faso provenienti dalla caserma del reggimento presidenziale. Il presidente Blaise Compaoré avrebbe lasciato il palazzo presidenziale per rifugiarsi nel suo villaggio natale (Ziniare). L’ammutinamento si è esteso in altri caserme della capitale. Il domicilio del generale Dominique Diendiéré, totalmente incendiato. Incendiate dai militari anche alcune case di alti graduati dell’esercito burkinabè. I militari terrorizzano Ouagadougou saccheggiando tutta la notte i negozi e i benzinai della città.

Venerdì 15 aprile:

Blaise Compaoré ritorna in capitale per incontrare i militari affinché depongano le armi. Dopo una tregua, gli spari riprendono in altre tre caserme di Ouagadougou: le caserme di Guillaume Ouédraogo, Sangoulé Lamizana e la caserma 11-78. I soldati continuano l’ammutinamento

Comunicato del Servizio d’informazione del Governo : “Una manifestazione di militari ha avuto luogo nella notte di ieri 14 aprile 2011, per reclamare contro la mancanza di indennità giornaliere di pasti e alloggio. Il Governo rassicura la popolazione che tutte le disposizioni sono state prese anche per regolare questa situazione ed esprime il suo dispiacere e la sua compassione nei confronti di chi ha subito danni”.

Il presidente Blaise Compaoré scioglie con un decreto il governo. È la prima volta in 20 anni di vita costituzionale che Blaise Compaoré è costretto a sciogliere il governo.

Il primo decreto riguarda lo scioglimento del governo e precisa che «i segretari generali dei ministeri restano incaricati riguardo gli affari correnti» fino alla nomina, a data non precisata, di una nuova squadra.

Il secondo decreto annuncia la nomina di un nuovo capo di Stato Maggiore dell’esercito il «colonnello-maggiore Honoré Nabéré Traoré» che sostituisce il generale Dominique Djindjéré.

Terzo ed ultimo decreto la nomina del colonnello Boureima Kéré come collaboratore al generale Gilbert Diendiéré , capo di Stato Maggiore particolare del presidente. Il colonnello Kéré sostituisce il colonnello Omer Batiolo. «I segretari generali dei dipartimenti ministeriali assicurano lo svolgimento degli affari correnti», precisa un comunicato diffuso alla radio nazionale.

Sabato 16 aprile : In mattinata i commercianti del principale mercato di Ouagadougou in collera contro i saccheggi dei militari incendiano la sede del CDP, la Fedap/BC (Federazione associativa per la pace ed il progresso con Blaise Compaoré), la sede del governorato, il municipio, un albergo della città, infranti i vetri della sede dell’Assemblea nazionale, bruciati copertoni ed eretto barricate in strada.

Allerta del Ministero degli Affari stranieri ed europei della Francia: “ La situazione in Burkina Faso, e in modo particolare a Ouagadougou, è attualmente colpita da vive tensioni a causa di un movimento di rivendicazione militare. In considerazione della situazione interna, i viaggi in Burkina Faso sono attualmente vivamente sconsigliati.”

Il coprifuoco è instaurato dalle 19,00 alle 6,00 della mattina.

Nuove nomine annunciate alla radio nazionale. Il nuovo capo dell’esercito di terra è il colonnello maggiore Zoumana Traoré. L’aeronautica militare è diretta dal colonnello-maggiore Kounsouana Palinfo e il nuovo responsabile della gendarmeria è il generale Marie Hermann Bambara.

In serata, la sede dell’UNIR/PS il principale partito che si reclama di Thomas Sankara e l’ufficio d’avvocato del suo leader, il Dottor Bénéwendé Sankara, sono stati attaccati e hanno subito un principio d’incendio.

Domenica 17 aprile : I soldati della guarnigione di Pô sono usciti nella notte tra sabato e domenica ed hanno sparato tutta la notte con armi leggere e pesanti fino a domenica mattina nella città a 143 km di Ouagadougou,

18 aprile mentre a Po si segnalano negoziati tra i militari e le autorità, notizie di ammutinamenti esplosi a Tenkodogo e a Kaya, dove nella notte dal 17 al 18 era coinvolta anche la gendarmeria. Le minacce delle autorità secondo cui gli spari sarebbero sanzionati non sembrano frenare i militari.

Secondo l’AFP dopo giovedì 7 aprile ci sarebbero stati 45 feriti d’arma da fuoco a Ouagadougou.

Appelli alle manifestazioni continuano ad essere lanciati sulle pagine facebook specialmente sulla pagina del «Movimento Blaise Compaore deve andarsene» : http://www.facebook.com/home.php?sk=group_164052476977948&ap=1

Gli alunni delle città di Koudougou scendono di nuovo in strada incendiando nuovi edifici tra cui le sedi del CDP. Chiedono sempre verità e giustizia per Justin Zongo, ma protestano anche contro le milizie messe in piedi dai CDP. Infatti ad inizio marzo, nella regione a Pouni zawara, i delegati degli alunni sono stati pestati. Lunedì 11 aprile a Didyr, un’assemblea generale degli alunni è stata selvaggiamente «repressa» da milizie condotte dai sindaci aggiunti CDP ed i responsabili locali CDP del comune di Didyr.

Gli alunni delle città di Ouahigouya decretano uno sciopero illimitato.

19 aprile Luc Adolphe Tiao è nominato primo ministro. Giornalista di professione ha diretto la stampa negli ultimi due anni della rivoluzione prima di essere nominato direttore di Sidwaya nell’ottobre 87, anno dell’assassinio di Thomas Sankara, dove vi resterà fino al 1990. Occupa vari posti di responsabilità, spesso legate alla comunicazione prima di essere nominato ambasciatore a Parigi, suo ultimo incarico.

I militari del reggimento di sicurezza presidenziale spiegano in un comunicato pubblicato dalla Direzione della comunicazione della presidenza del Faso che hanno manifestato per chiedere il versamento delle indennità di alloggio e pasto, ritardo dovuto a lentezze burocratiche. Si dichiarano soddisfatti delle proposte fatte loro dai comandanti, che si guardano bene dal dettagliare, si scusano per i «disagi arrecati» e chiedono agli altri militari di cessare le loro manifestazioni.

21 aprile Un nuovo governo è reso pubblico. La squadra passa da 38 a 29 membri. Nessuna personalità dell’opposizione è integrata. Brûlée Ye Bongnessan e Djibril Bassolet, due ex della rivoluzione, sono i due pesi massimi del nuovo governo. Il primo è stato segretario generale dei CRD poi dei CR dopo la morte di Sankara, il secondo era capitano di gendarmeria, ex ministro dell’interno, il più forte al tempo del movimento sociale dopo l’assassinio del giornalista Norbert Zongo. In seguito è stato formato alla diplomazia e torna ora da una missione in Darfour.

Blaise Compaoré si riserva il posto di ministro della Difesa.

26 aprile Bénéwendé Sankara, capo fila dell’opposizione, dopo essersi rivolto attraverso una lettera al Primo Ministro, al Consiglio costituzionale e alla CEDEAO per chiedere le dimissioni di Compaoré ha inviato una direttiva a tutte le strutture del suo partito affinché si mobilitino a livello nazionale organizzando riunioni, marce, sit-in a sostegno dei movimenti in corso. Un appello è stato lanciatoin conferenza stampa, a nome di tutta l’opposizione, per un meeting il 30 aprile alle ore 8,00 in Piazza della Nazione per chiedere le dimissioni di Blaise Compaoré.Per l’organizzazione è stato messo in piedi un comitato che raggruppa i 34 partiti.

I commercianti che hanno avuto i negozi devastati dai militari nelle notti del 13, 14 e 15 aprile ricevono gli indennizzi.

27 aprile A Koudougou centinaia di commercianti, raggiunti poi da giovani alunni, protestano contro la decisione del sindaco, Seydou Zagré membro del partito al potere, di chiudere un quarantina di botteghe i cui proprietari non avrebbero versato gli arretrati delle tasse locali.

Sono stati incendiati la casa del sindaco, la sede della polizia municipale, l’edificio pubblico comunale per lo sviluppo incaricato della gestione del mercato delle città.

Il coprifuoco continua su tutto il territorio nazionale dalle 22,00 alle 5,00 del mattino

28 aprile Nuovi ammutinamenti questa volta dei CRS di Ouagadougou, ma anche di Bobo Dioulasso e Dédougou. Sono usciti durante il coprifuoco e hanno sparato con le loro armi. Il movimento avrebbe coinvolto anche i poliziotti delle città di Gaoua e Banfora.

I poliziotti hanno continuato nella mattinata gli ammutinamenti specialmente al commissariato centrale. Alcuni negoziati sono stati intavolati tra gli ammutinati e i rappresentanti dei ministeri delle finanze, della sicurezza e della giustizia. I poliziotti chiederebbero la liberazione dei poliziotti fermati in seguito agli avvenimenti di Koudougou, la predisposizione effettiva di uno statuto del poliziotto di cui si parla da 20 anni. Esprimono anche la loro rabbia per essere considerati capro espiatorio di alcune questioni di cui invece non sarebbero essi la causa.

Al termine di un incontro con la coalizione contro il carovita ed i sindacati, il Primo ministro annuncia la soppressione della Tassa di Sviluppo Comunale, uno dei motivi di malcontento della popolazione, un abbassamento del 10% dell’IUTS (tassa unica su stipendi e salari), l’annullamento del rincaro sui prezzi per le visite sanitarie, ma anche sovvenzioni per i prodotti di prima necessità.

A Koudougou, i commercianti hanno nuovamente manifestato in città. La città sembra una città morta perché i commercianti hanno chiuso le loro botteghe. Richiedono l’abbassamento degli affitti delle botteghe del mercato centrale.

 

Fonte: www.thomassankara.net

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