Coordinamento prof diritti umani su giornata Africa

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti umani, in occasione del 25 maggio, ricorda la Giornata mondiale dell’Africa, istituita su iniziativa dell’Unione Africana (UA).

La ricorrenza coincide con l’anniversario della fondazione dell’Organizzazione per l’Unità Africana (OUA), avvenuta nel 1963, sostituita poi, nel 2002, dall’attuale organismo panafricano.

Il tema scelto per quest’anno dall’Unione Africana è: 2016, anno africano per i diritti umani con un focus particolare sui diritti delle donne.

In una simile circostanza, il Coordinamento, oltre a sottolineare gli enormi problemi esistenti ancora oggi nel continente africano (povertà; dittature; terrorismo; desertificazione; sperequazioni sociali; sfruttamento dei minori etc.), evidenzia le tante meraviglie e materie prime di cui abbonda.

Sfortunatamente alcuni paesi tra i più ricchi di risorse naturali sono anche i più poveri, in quanto le multinazionali coinvolte nello sfruttamento di tali giacimenti possono essere complici e talvolta direttamente responsabili di varie violazioni dei diritti umani; spesso il capitale straniero cerca l’appoggio dell’elite delle comunità locali, determinando una spirale di violenza e conflitti sociali pressoché infinita, basti pensare al caso Ruanda; Sudan; Libia etc..

I soggetti più a rischio in un contesto spietato come quello delineato sono donne, bambini e anziani. Infatti non a caso la voce dell’Africa è spesso femminile: tante opinion leader (Wangari Maathai (Kenya); Ellen Johnson Sirleaf (Liberia); Luisa Diogo (Mozambico); Agathe Uwilingiyimana (Ruanda); Lilian Ngoyi (Sudafrica); Nkosazana Dlamini-Zuma (Sudafrica); Aminata Dramane Traoré (Mali); Sindiwe Magona (Sudafrica); Tsitsi Dangarembga (Zimbabwe); Safi Faye (Senegal); Fanta Régina Nacro (Burkina Faso); Waris Dirie (Somalia); Nawal Al Saadawi (Egitto); Nozipo Maraire (Zimbabwe); Esther Mahalangu (Sudafrica); Maria Mutola (Mozambico); Derartu Tulu (Etiopia); Hassiba Boulmerka (Algeria); Nadine Gordimer (Sudafrica); Werewere Liking (Camerun); Olive Schreiner (Sudafrica); Bessie Head (Botswana); Ayaan Hirsi Ali (Somalia); Assia Djebar (Algeria); Phillis Wheatley (Senegal o Gambia); Taos Amrouche (Algeria); Véronique Tadjo (Costa d’Avorio); Fatema Mernissi (Marocco): Buchi Emecheta (Nigeria); Miriam Makeba (Sudafrica); Angélique Kidjo (Benin); Umm Kulthum (Egitto); Brenda Fassie (Sudafrica); Khadja Nin (Burundi); Cesária Évora (Capo Verde)) hanno denunciato con coraggio le storture dei loro paesi e fornito l’esempio positivo del riscatto e della speranza.

Pertanto, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti umani invita tutte le scuole di ogni ordine e grado a promuovere la conoscenza della storia e dell’esperienza di tali personalità tra i giovani e ad approfondire, in questa giornata, attraverso momenti di confronto e laboratori, i temi in oggetto.

“Un albero spinge le radici nel profondo del terreno e tuttavia svetta alto nel cielo. Ci dice che per poter ambire a qualcosa dobbiamo essere ben piantati per terra e che, indipendentemente da quanto in alto arriviamo, è sempre dalle radici che attingiamo il nostro sostentamento.”(Wangari Maathai)

 

prof. Romano Pesavento

presidente Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani

 
Fonte: comunicato stampa
 
 

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