Continua lotta madri tunisine per figli dispersi

IL 10 DICEMBRE SAREMO A ROMA E A TUNISI
PER DIRE CHE LA PACE DELL’UNIONE EUROPEA NON E’ LA NOSTRA

A Roma saremo sotto la rappresentanza della Commissione Europea
Via IV novembre 149, ore 14.00

La pace dell’Unione Europea non è la nostra

Nell’ottobre di quest’anno il Comitato norvegese per il Nobel ha deciso di assegnare il premio per la pace all’Unione europea per la sua “vittoriosa lotta per la pace e la riconciliazione, per la democrazia e i diritti umani”, come si legge nel testo delle motivazioni. Il 10 dicembre alcuni rappresentati dell’Unione europea saranno ad Oslo per ritirare il premio.

Insieme a molte/i altre/i, non possiamo che esprimere la nostra contrarietà per questa decisione che ci lascia intravedere una strana idea di pace che non può essere la nostra e dallo spazio in cui ci collochiamo abbiamo deciso di contestarla.

Siamo un gruppo di donne italiane e di madri e famiglie tunisine che dall’anno scorso lottano insieme nell’ambito della campagna “da una sponda all’altra: vite che contano. Dove sono i nostri figli?”. Pretendiamo che le istituzioni dei due paesi, l’Italia e la Tunisia, diano conto della scomparsa di molti migranti partiti subito dopo la rivoluzione, sapendo che non si può scomparire nel nulla.

Siamo consapevoli che le ragioni per contestare un premio Nobel per la pace all’Unione europea sono molteplici, noi lo faremo perché riteniamo che le politiche migratorie dell’Unione europea prevedono da molti anni la scomparsa e la morte di migliaia di persone e la trasformazione del Mediterraneo in un cimitero marino. Lo faremo perché una pace che implichi quelle scomparse e quelle morti non può essere la nostra: noi la chiamiamo guerra.

Le madri e le famiglie dei migranti tunisini dispersi

Collettivo femminista Le Venticinqueundici

(venticinquenovembre@gmail.com; http://leventicinqueundici.noblogs.org/)

 

Fonte: comunicato stampa via mail

 

 

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