Burkina Faso: manifestazione repressa dalla polizia

Centinaia di migliaia di burkinabè – un milione secondo gli organizzatori – sono scesi nelle strade di Ouagadougou, oggi martedì 28 ottobre, per protestare contro la decisione del governo di modificare la carta costituzionale per permettere al presidente Blaise Compaorè, al potere da 27 anni, di ottenere un quinto mandato nel 2015.

Durante questa manifestazione, di una rara partecipazione in Africa subsahariana, i manifestanti portavano dei cartelli con slogan  come « Giuda, vattene », « Blaise scappa » o ancora « Articolo 37 intoccabile ».

A fine mattinata i manifestanti e le forze dell’ordine si sono scontrati. Le seconde hanno lanciato gas lacrimogeni come conferma il giornalista del sito Burkina24  su Twitter.

 

I manifestanti hanno messo fuoco a dei pneumatici e hanno lanciato pietre durante gli scontri. Nella notte delle barricate sono state erette sulla principale strada del paese, la nazionale 1, dopo degli scontri tra poliziotti e protestanti.

Il capo dell’opposizione, Zéphirin Diabré, ha salutato il « successo enorme, fenomenale » della marcia. Bénéwendé Sankara e Ablassé Ouédraogo, due presidenti dei partiti di opposizione, hanno giudicato il numero dei partecipanti alla marcia in « un milione ».

« CORSA FOLLE VERSO IL PRECIPIZIO »

La stampa burkinabé denunciava martedì la « manomissione » e la « corse folle verso il precipizio » del potere, riporta Radio France internationale. Dal 21 ottobre, data di annuncio da parte del governo del suo progetto di legge, diverse manifestazioni sono state organizzate dall’opposizione, che denuncia un « colpo di Stato costituzionale ».

I sindacati hanno indetto uno sciopero generale mercoledì, alla vigilia dell’esame da parte dei deputati del progetto di modifica dell’articolo 37 della Costituzione per far passare da due a tre il numero massimo di mandati presidenziali. Se la legge verrà adottata, sarà organizzato un referendum. Ma in caso di adozione con più di due terzi dei voti, la Costituzione potrà essere rivista senza aspettare il risultato del referendum.

Blaise Compaorè ha già emendato la Costituzione nel 2000 per conservare il potere che aveva conquistato con un colpo di stato nel 1987.

Diversi capi di stato africani, come lui, stanno lavorando per restare al potere a partire dal 2015 nonostante il divieto costituzionale come Pierre Nkurunziza in Burundi, Denis Sassou-Nguesso in Congo, Joseph Kabila in Repubblica Democratica del Congo (RDC, ex-Zaire) o Paul Kagame in Rwanda.

Fonte: lemonde.fr

 

Burkina Faso : manifestation massive contre le… di france24

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