Blaise Compaoré e 2015: «So dove finiscono le mie forze»

In visita a Washington, il presidente del Faso, Blaise Compaoré, ha concesso un’intervista a Voice of America [VOA] in cui evoca non solo il ruolo del Burkina Faso nella mediazione dei conflitti nella regione, ma anche le relazioni tra gli Stati Uniti e l’Africa e la questione del nuovo Senato del Burkina Faso.

Nel passaggio che vi proponiamo, parla del 2015 e dell’elezioni presidenziali che si terranno in quell’anno. Secondo la legge fondamentale del Burkina, Blaise Compaoré è giunto al suo ultimo mandato. Ma i suoi avversari sospettano che egli voglia modificare la Costituzione per ripresentarsi. Ecco la risposta che da all’intervistatrice Mariama Diallo, di VOA.

Mariama Diallo (VOA): Lei è al potere da 25 anni. E secondo la Costituzione, questo è il suo ultimo mandato. Pensa di rispettare il dettato costituzionale?
Blaise Compaoré: Ho sempre rispettato la Costituzione. Credo che per me il problema è che il 2015 sembra ancora lontano. Inoltre ho soprattutto un programma da eseguire nell’ambito del mio quinquennato. Attualmente è questa la preoccupazione. Entrare nei dibattiti sul 2015 del genere cosa fare? Chi sarà candidato? Chi appoggiare? Ecc., non credo che m’interessi oggi. E’ per questo che non partecipo a questo dibattito.

Lei è stato eletto e rieletto, quindi è famoso in Burkina Faso. Se il popolo le dicesse: «signor presidente, la vogliamo nel 2015», cosa ne penserebbe?
Penso che la mia scelta sarebbe determinante. So anche dove sono i limiti delle mie forze, della mia intelligenza. Tocca a me scegliere. Ma il 2015, come ho detto, è ancora lontano.

Una domanda veloce sul Senato. L’opposizione pensa che la sua creazione non sia necessaria. Qual’è la sua reazione?
E’ una posizione politica. Noi lavoriamo soprattutto sulla base della nostra Costituzione che, ad ogni modo, oggi ha introdotto il Senato. L’opposizione non ha una maggioranza per modificarla. Anche se lo volesse fare, dovrebbe avere l’appoggio o l’adesione delle forze politiche dominanti a livello di Assemblea nazionale. Per il momento, non è questo il caso. Soprattutto siamo in procinto di discutere le modalità perché sul principio c’è una grande maggioranza che s’impegna per il Senato, per una seconda Camera che aiuti a migliorare le leggi della repubblica. A questo livello c’è un consenso molto interessante ed ampio. E’ vero che non c’è unanimità ma non tutte le leggi necessitano dell’unanimità. E il Senato è già costituzionalizzato.

Fonte: fasozine.com

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