Zimbabwe: “11 settembre 2010…”

Nove anni fa….

“Il primo ministro Morgan Tsvangirai ha detto che il suo partito “Movement for Democratic Change” (MDC, movimento per il cambiamento democratico) potrebbe prendere in considerazione una possibile riappacificazione con il gruppo che si è separato, guidato dal vice primo ministro Arthur Mutambara, allo scopo di accrescere le possibilità di vincita alle prossime elezioni.

Tsvangirai ha parlato durante un incontro giovedì scorso ad Harare, la capitale dello Zimbabwe, e ha aggiunto che quella divisione è deplorevole.

“Ogni separazione è deplorevole. Non ci sono obiezioni da parte del MDC per riunirci nuovamente. Tuttavia bisogna essere in due per ballare il tango,” ha affermato.

Cosa strana è che non ci sono commenti dall’altra parte, dalla fazione più piccola, né contrari né favorevoli alle parole di Tsvangirai.

Credo che ZANU PF abbia orchestrato la separazione e che la parte più piccola non è vista come una minaccia e perciò la fazione minore non incontra gli stessi problemi quotidiani che deve affrontare la parte di Tsvangirai come le oppressioni, i rapimenti, gli arresti e i casi giudiziari inesistenti.

Tutto ciò potrebbe e, secondo me, dovrebbe cambiare nel caso di una riunificazione. Se si ipotizza che la fazione diventerebbe un obiettivo dello ZANU PF, questo renderebbe la riunificazione meno allettamente di quanto originariamente previsto.

“Se ci fosse un’opportunità di un’elezione, noi prenderemmo la cosa in considerazione. Capitemi, loro non sono i nostri nemici. Coloro che si sono separati e hanno formato un altro MDC non sono i nostri nemici.”

Indubbiamente, una riunificazione delle due fazioni rafforzerebbe un partito che ha già in mano un mandato elettorale senza coalizioni o accordi. Si tratta di qualcosa che le due fazioni dovrebbero prendere in considerazione seriamente.

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“Il presidente Robert Mugabe, inaspettatamente, ha ordinato al ministro delle finanze, Tendai Biti, di mettere da parte 200 milioni di dollari nella sua prossima finanziaria che dovrebbe essere approvata il prossimo novembre, al fine di affrontare le spese per le elezioni del prossimo anno.

Biti ha confermato di aver incontrato Mugabe martedì e di aver ricevuto l’ordine di tenere da parte i fondi per il referendum e le prossime elezioni.

Biti ha aggiunto che ciò significa mettere da parte US$100 milioni per il referendum sulla bozza della costituzione e altri US$100 milioni per le elezioni.

I partiti di governo si sono detti d’accordo nel chiamare il paese a nuove consultazioni dopo il processo costituzionale sia che quest’ultima venga approvata sia in caso contrario.

Il plebiscito sulla costituzione provvisoria molto probabilmente si terrà nella prima metà del prossimo anno se il caotico processo di discussione costituzionale non si protrarrà troppo a lungo. Nel frattempo nessuno sa quando si terranno le prossime consultazioni elettorali. Mugabe non lo ha riferito a Biti durante l’incontro di martedì.”

Mugabe ha messo in funzione qualcosa che neanche lui riuscirebbe a fermare. Ha fatto delle ipotesi che non gli sono permesse. Ha ipotizzato che la stesura della costituzione guidata dal popolo sarà completata nei prossimi nove mesi o giù di lì e che, in qualsiasi forma, questa sarà accettabile per la popolazione.

ZANU PF ha l’intenzione di rafforzare il “Kariba Draft” (la bozza Kariba) che è stata scritta da loro senza consultare la gente o l’MDC. A quel punto Mugabe vorrebbe che il paese si recasse alle urne immediatamente dopo.

“Abbiamo sfide che sono peculiari a questa finanziaria,” ha detto Biti agli imprenditori riuniti in una colazione di lavoro organizzata da Zimbabwe Independent e Ernst & Young. “Abbiamo la sfida fondamentale del referendum che, in base a quanto mi è stato riferito dagli esperti elettorali, costerà US$100 milioni. Un referendum è un’elezione”.

“Poi quando saranno le prossime elezioni? Sono andato ieri (martedì) e ho parlato col presidente Mugabe. Gli ho chiesto la data delle prossime elezioni… Per farla breve non lo so, il fatto è che sto lavorando alla finanziaria per poi andare ad elezioni l’anno prossimo”.

“Tutto ciò vuol dire che US$200 milioni se ne sono già andati proprio nel momento in cui l’economia si trova in questo stato disastroso, da un punto di vista puramente fiscale. Se accadrà o meno non lo so, tuttavia devo adottare una politica fiscale multi livello.”

L’ordine di Mugabe, che rivela tutta la sua determinazione nell’ottenere nuove elezioni il prossimo anno indipendetemente dal clima elettorale, causerebbe molto probabilmente una certa instabilità nel governo, soprattutto in parlamento, e nella società civile visto che le casse del Tesoro sono vuote. Non si capisce perché Mugabe ci tenga tanto alle elezioni. Secondo alcuni reports si starebbe letteralmente affannando per le  elezioni per assicurarsi un altro mandato prima che le sue condizioni di salute non peggiorino.”

Ieri Mugabe (86) si è rifiutato di fornire dettagli sul suo stato di salute in un’intervista alla Reuters aggiungendo che solo Dio può decidere sulla vita e la morte. Il corrispondente da Harare della Reuters, inoltre, ha detto che Mugabe sembrava “in forma e pieno di energia per la sua età”. Nei giorni passati diverse voci si sono susseguite circa le sue peggiorate condizioni di salute. Mugabe, inoltre, non ha detto a Reuters se pensa di candidarsi alle prossime elezioni o meno. Tuttavia è stato registrato mentre diceva che si sarebbe candidato se “il popolo l’avrebbe voluto”.

Ancora più pazzie e violenze nello Zimbabwe di Mugabe.

“Il governo sta cercando disperatamente 10 miliardi di dollari USA per ricostruire l’economia devastata dalla leadership fallimentare di Mugabe e dalla sua politica disastrosa. Dall’anno scorso il governo è riuscito a racimolare solo 2 miliardi di dollari USA da donatori, partenariati bilaterali e istituzioni internazionali. Le organizzazioni multilaterali più importanti sono ancora impossibilitati a dare allo Zimbabwe i fondi necessari a causa di differenze politiche e a causa delle restrizioni finanziarie imposte dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea.

Lo Zimbabwe, che ancora oggi sta cercando di recuperare terreno dopo la crisi dovuta all’inflazione che aveva toccato la percentuale di 500 miliardi nel 2008 e al debito di 6,7 miliardi di dollari USA, non può chiedere un prestito a causa del rating troppo basso e del serio rischio di mettere in pericolo la sovranità del paese.

Attualmente lo Zimbabwe sta cercando sostegno dai paesi vicini. La scorsa settimana il paese di Mugabe si è aggiudicato una linea di credito di 70 milioni di dollari dal Botswana. Biti sta anche negoziando per un overdraft di 2,7 miliardi di Rand sudafricani e per una linea di credito di 500 milioni di Rand dal Sudafrica.”

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“Il primo ministro Morgan Tsvangirai, giovedì scorso, ha sfidato il presidente Robert Mugabe e ha pregato la Southern Africa Development Community (SADC) e l’Unione Africana (UA) dicendo che l’anziano leader dello Zimbabwe non ha il potere di sciogliere il governo di coalizione piuttosto dovrebbe rispettare gli accordi presi per una fine del governo di coalizione coronata dal successo.

“Mugabe non può sciogliere la GNU [l’accordo per il governo di coalizione]. Prendetene nota. Mugabe sta cercando una fine indolore alla sua crisi e alla sua eredità. L’unico modo che ha Mugabe per rinverdire la sua credibilità è quello di cercare di portare questa transizione a una fine di successo garantita dalla SADC e dall’UA. Non sottovalutate l’influenza di queste organizzazioni.”

Che ne è della scadenza di 30 giorni della SADC? Di sicuro quella data arriverà la prossima settimana o giù di lì? Mugabe e il suo partito non hanno neanche provato a risolvere i contenziosi con l’MDC.

Scommetto che Mugabe sarebbe capace di ritirarsi dall’unione dell’Africa meridionale del SADC piuttosto che risolvere il conflitto col MDC…

“Non hanno poteri polizieschi per arrestare Mugabe. Chiedeteci quanto potenti sono queste organizzazioni quando ci incontriamo nei forum con loro. Hanno la cosiddetta “peer influence”. Non gridano in publico ma sono molto influenti a porte chiuse,” ha detto Tsvangirai in Harare giovedì scorso durante un comizio per celebrare la decennale lotta del MDC per la democrazia. L’incontro era organizzato dall’istituto Mass Public Opinion Institute.

Il primo ministro Tsvangirai ha detto che il suo partito era al corrente dei tentativi dello ZANU PF di manovrare le elezioni con diverse tattiche e ha annunciato che avrebbe insistito per ottenere riforme elettorali prima delle probabili elezioni del prossimo anno.”

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Invece di cercare di risolvere il problema dello stipendio dei piloti, la società Air Zimbabwe ha ordinato ai dipendenti di tornare al proprio posto di lavoro e ha minacciato che, se non lo faranno, si ritroveranno disoccupati.

Sì,  Air Zimbabwe si troverebbe senza piloti perché i suoi vertici credono che la minaccia della perdita del lavoro farà da contrappeso alla necessità di scioperare.

“Air Zimbabwe Ltd ha detto ai piloti di ritornare al posto di lavoro altrimenti dovranno affrontare sanzioni disciplinari mentre lo sciopero indetto entra al suo terzo giorno.

“Il board di Air Zimbabwe ha dichiarato che lo sciopero è illegale e ha detto che i piloti hanno 24 ore per ritornare al lavoro altrimenti affronteranno azioni disciplinari,” ha detto il presidente di Air Zimbabwe, Jonathan Kadzura, in un’intervista telefonica da Harare, la capitale dello stato dell’Africa meridionale.

Lo sciopero ha provocato il dirottamento dei voli su destinazioni locali, regionali e internazionali. Kadzura non ha potuto dire quanti passeggeri sono stati colpito dalle conseguenze dello sciopero.”

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Take care.

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