Un commento per “The Journey- Africani a Verona”

Vilma Ottonelli da Brescia ha scritto un commento sull’ultimo documentario Ewanfoh Obehi Peter “The Journey – Africani a Verona“. Lo riceviamo e lo pubblichiamo qui.

Journey-Africani-a-Verona-Ita 

L’intervista che mi è piaciuta maggiormente è quella con l’imprenditore di origini Ivoriane J. F. N’Dakpangny (il cui nome non hai messo completo nei titoli di coda). Mi sembra che più di tutti riassuma il percorso di arrivo e permanenza in Italia e anche i problemi di un eventuale rientro in patria…non ho capito cosa l’ha spinto ad arrivare in Italia (studio? lavoro? desiderio di conoscenza di altre culture? e perché l’Italia piuttosto che altre nazioni d’Europa o gli Usa) ; ma fra tutti è quello che ha capito meglio come siamo cambiati noi e come sono cambiati gli Africani (come sono cambiate le motivazioni) che arrivano in Italia.

Perché è vero quello che dice lui …all’inizio i primi Africani suscitavamo curiosità….adesso in molta gente suscitano diffidenza e anche paura…. e poi “i bambini nati qui sono sulla stessa linee d’onda dei bambini italiani figli di italiani ” e “siamo noi adulti che riversiamo su di loro i nostri problemi”

…verissimo e poi il problema del ritorno … difficile e doloroso …difficile e doloroso…. vorresti tornare ..ma dopo tanti anni hai paura di trovare una Patria che non conosci più.. non è la Patria che hai lasciato da giovane…non è l’Italia…non hai più gli amici di quando eri giovane….ti mancano gli amici che ti sei fatto in Italia e ti trovi prigioniero di un sogno misto a paura.. difficile veramente difficile…

e i tuoi figli .. avranno sì un retroterra delle tue origini ….ma ormai sono culturalmente Italiani e cosa conoscono delle loro origini e della storia dei loro padri? ..e’ tutto molto complicato….

Mi è davvero piaciuta molto la sua analisi. Anche il pensiero di Ernesto da Silva l’ho trovato interessante…. soprattutto nella parte in cui dice di dover far capire il senso della sua cultura ….cosa significa un movimento di danza.. cosa significa un suono …. capire che sono due culture diverse e hanno modi diversi di esprimersi e il suo impegno per trasmettere questo patrimonio di conoscenza. Interessante quando dice che si impara meglio ogni passo di danza se si conosce cosa significa “quel passo di danza”.

Le due interviste in inglese…avrei apprezzato maggiormente un italiano non molto corretto piuttosto che l’inglese…capisco che la lingua è una barriera…però mi sarei aspettata da parte loro un tentativo…..comunque è bello e giusto mantenere i legami con le origini come ha detto di fare Osifo Robert che ha portato per ben due volte i figli in Nigeria e prima li ha preparati ad affrontare le differenze culturali …. e anche la sig.ra Nigeriana che tenta di mantenere in equilibrio tutte le lingue e tradizioni … Esan per parlare coi nonni in Nigeria.. Inglese in famiglia perché è più facile… Italiano perché è la lingua che serve per stare in Italia.

Mi hanno lasciato un poco perplessa le interviste con il medico oculista e con il poeta scrittore entrambi eritrei . Non so bene come classificarle… in particolare il poeta – scrittore ormai mi sembra su un pianeta completamente diverso …. non più Eritrea…non Italia … non riesco a capire quale sia la sua vera anima…… cosa si aspetti dall’Eritrea….casa si aspetti dall’Italia … cosa pensi di fare per l’Eritrea…. cosa pensi di fare per l’Italia…. ma si sa…i poeti vivono in un mondo tutto loro distante da noi comuni mortali.

 

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