Terzi a partner UE, più attenzione al Mediterraneo

Il ministro Giulio Terzi, nell’ambito del Consiglio dei Ministri Esteri a Bruxelles, ha portato un “chiaro appello” ai partner Ue di “attenzione” verso i Paesi Med.

Terzi ha ricordato le sue missioni fatte recentemente in Libia, Tunisia e Egitto. “Ognuno di questi paesi, nella sua propria specificità, ha un grande bisogno di essere seguito dall’Europa”, ha rilevato Terzi, sottolineando che nelle tre capitali l’Italia ha portato un messaggio di fiducia dell’imprenditoria italiana ed europea.

Il titolare della Farnesina ha compiuto – come sottolineato – visite in Tunisia, Egitto e Libia: Paesi dove la Primavera araba ha portato al crollo dei vecchi regimi. Ma è stato anche in Turchia e nel Golfo. E l’Italia prepara per il 20 febbraio a Napoli una riunione – a livello di ministri degli esteri – del ‘5+5’, uno storico foro di dialogo fra le due sponde del Mediterraneo (Italia, Francia, Malta, Portogallo e Spagna per l’Europa, Algeria, Libia, Marocco, Mauritania e Tunisia per la sponda sud; a Napoli il formato verrà allargato anche a Egitto, Grecia e Turchia) proprio con lo scopo di rilanciare la cooperazione mediterranea in un momento decisivo e di velocissimi cambiamenti nell’area.

Secondo l’Italia, è importante discutere di cooperazione politica, base di ogni tipo di relazione, ma è necessario – come chiedono i partner della sponda sud – parlare anche dei problemi dell’occupazione, immigrazione e integrazione regionale, in un approccio globale ai rapporti dell’area.

La forte attenzione verso i Paesi Med è testimoniata anche dalla decisione dei giorni scorsi del Ministro di Giulio Terzi, di nominare il Ministro Plenipotenziario Maurizio Massari, da tre anni portavoce della Farnesina, Inviato Speciale del Ministro degli Esteri per i Paesi del Mediterraneo e le primavere arabe.

Il mandato conferito dal Ministro Terzi a Maurizio Massari si articola in tre principali ambiti:

  1. la promozione dei rapporti con le nuove formazioni politiche e con le società civili dei Paesi delle primavere arabe;
  2. il contributo alla formulazione di una strategia nazionale per il Mediterraneo;
  3. l’esplorazione di proposte ed iniziative per il consolidamento del quadro regionale nell’area del Mediterraneo allargato.

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