Somalia: Ong italiane si appellano a Berlusconi e Frattini

L’associazione delle Ong italiane è preoccupata per la sorte dei volontari rapiti in Somalia ormai da 70 giorni. Lo ha scritto in un comunicato stampa.

“Iolanda Occhipinti – si legge nella nota dell’Associazione Ong italiane – Giuliano Paganini, Abdirahman Yusuf Arale dell’Ong “Cins” e Mahamuud ‘Abdi Aaden, Faaduma Suldaan ‘Abdirahmaan, ‘Ali Mao’, Mahadey Biile dell’Ong “Acqua per la Vita” sono tuttora nelle mani dei rapitori in Somalia”.

“Settanta giorni – continua il comunicato – di preoccupazione e trepidazione. Particolarmente per i familiari, per “Cins” e “Acqua per la Vita” impegnate per la loro liberazione, per le istituzioni italiane e internazionali che le appoggiano, per le altre Ong che operano in Somalia, per tutti coloro – ed in particolare i media – che hanno aderito all’invito al silenzio. Un silenzio stampa che inizia a pesare e che non avrebbe più senso se non avessimo la certezza che l’azione per la loro liberazione continua incessantemente e con il necessario impegno”.

Le Ong italiane rivolgono un appello al premier Berlusconi e al ministro degli esteri Frattini “perché continui con ancora più forza e incisività” per la liberazione di tutti gli ostaggi.