Somalia: giovani ricordano 13 patrioti

Il nostro reporter somalo
Muhyadin Ahmed Roble scrive su un recente incontro di giovani somali espatriati in Kenya.


Centinaia di rifugiati somali si sono riuniti al Meridian hotel a Nairobi sabato scorso per ricordare le gesta eroiche di 13 somali che lottavano per l’indipendenza della Somalia.

L’evento e’ stato accolto con interesse dai giovani di tutti i clan del paese devastato dalle guerre nel corno d’Africa.

Sarebbe dovuta essere una festa con tanto di balli invece si e’ trasformata in un lamento con tanto di pianti.

Ogni relatore ha condiviso una lacrima e si e’ lamentato della situazione in cui versa la nazione somala. La Somali Youth League (lega dei giovani somali) che e’ stata fondata il 15 maggio 1943 aveva combattuto le sue battaglie per dare alla Somalia la sua sovranità.

Quando i somali hanno ottenuto la loro indipendenza nel 1960 quel giorno e’ stato messo nel calendario della Somalia come National Youth Day e la gioventù a in Nairobi ha cantato canzoni patriottiche per la nazione.

Il ministro della cooperazione internazionale della Somalia, Abdullahi Sheikh Ali, ha esortato i giovani affinché si alzino e guidino il paese e prendano il posto di leader anziani come lui.

“Celebrare gli eroi e’ cosa buona, tuttavia bisogna fare qualcosa per far uscire la Somalia dall’attuale situazione. Giovani, state dormendo, svegliatevi e prendetevi questo compito”, ha detto Abdullahi Sheikh.

Parlando al 67 anniversario della Somali Youth League a Nairobi, Abdullahi ha detto, “Giovani il tempo e’ ora, non domani. Per piacere seguite la via di quei giovani che erano il cervello dietro la nostra sovranità.

“All’eta’ di 60 anni vorrei ritirarmi in pensione ma se non vi svegliate e mostrate un po’ di carattere sarò costretto a continuare a servire il paese,” ha aggiunto Abdullahi.

L’ambasciatore della Somalia in Kenya, Mohamed Ali Nur, ha detto ai giovani somali di rispettare la memoria degli eroi della Somali Youth League e di tenere in alta considerazione gli interessi della nazione.

“E’ tempo che i giovani si uniscano ed e’ notevole che voi vi ricordiate degli eroi della SYL riunendovi qui stasera per lavorare per la Somalia,” ha detto Ali Nur.

Khadiija, una compositrice e membro del club HADAF arts and awareness che ha organizzato questa cerimonia, ha detto ad AfricaNews di vergognarsi per due motivi: perché questa festa si celebra in un altro paese e per la continua violenza perpetrata nella sua amata Somalia.

Questa ragazza che usa la sua energia per sensibilizzare la gioventù somala, piangeva mentre cantava l’inno nazionale della Somalia.

“Celebrare all’estero non e’ bello ma ci piace far sapere che siamo ancora vivi e attivi”, ha detto la stessa ad AfricaNews. “Le giovani generazioni al potere possono risolvere un po’ di problemi”, ha aggiunto.

HADAF arts and awareness club usa la musica e l’intrattenimento per educare alla pace nel paese del corno d’Africa devastato dalla guerra.

I fondatori della SYL non avevano un’educazione formale e solo tre di loro hanno preso la licenza elementare in Somalia, che una volta era considerata la democrazia rurale dell’Africa.

Gli obiettivi della SYL erano di unire tutti i territori della Somalia compreso l’ NFD (North Eastern Province of Kenya), la regione di Ogadenia che attualmente fa parte dell’Etiopia e di Djibouti per riportare in auge la grande Somalia.

Il gruppo rigettava anche la mentalita’ dei clan tanto che i 13 fondatori, che rappresentavano quattro dei cinque clan più importanti della Somalia, si sono rifiutati di far sapere quali fossero i loro clan.

La SYL e’ riuscita ad unire tutti i clan Somali sotto una sola bandiera e ha portato il paese all’indipendenza. L’ultimo fondatore ancora vivente del gruppo della Somali Youth League, Ali Hassan Barduro, e’ morto lo scorso novembre a Nairobi a 81 anni.

Tutti i partecipanti avvolti in abiti con i colori della bandiera nazionale sembravano stressati pero’ forse ricordavano i vecchi tempi della nazione somala.
 
Muhyadin Ahmed Roble e’ un giornalista freelance somalo che vive a Nairobi, Kenya, e puo’ essere contattato via email muhudin01@gmail.com

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