Quelle parole del procuratore generale egiziano su Giulio

Le parole con cui il procuratore generale egiziano Nabil Ahmed Sadek ha promesso ieri ai genitori di Giulio Regeni che l’inchiesta sulla tortura e sull’omicidio del giovane ricercatore italiano andrà avanti fino alla cattura dei responsabili sono importanti.
A quelle parole, pronunciate nel corso del quinto incontro tra le procure di Roma e del Cairo, dobbiamo credere, per un generale – per quanto spesso non ricambiato – sentimento di fiducia nell’umanità di cui chiunque si occupi di diritti umani non dev’essere mai privo e per la convinzione che quelle parole non sarebbero arrivate senza la pressione che sull’Egitto ha fatto la società civile italiana, insieme a buona parte della stampa.

Ma se quelle parole, corredate da condoglianze che fanno venire i brividi, dovessero rivelarsi false, ci troveremmo di fronte a un agghiacciante inganno, a una teatrale, cinica e imperdonabile messa in scena. Lo sapremo più avanti. Intanto, pezzo dopo pezzo, la documentazione chiesta dalla procura italiana sarebbe stata finalmente consegnata.

Fonte: pressenza

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