Mozambico: ragazze orfanotrofio tornano in campo

MOZAMBICO – Tornano il campo le ragazze dell’orfanotrofio di Maputo

Maputo, 4 aprile 2011. Tra meno di una settimana, venerdì 8 aprile, riparte il campionato federale under 14 in Mozambico, che l’anno scorso ha visto protagoniste le giovani giocatrici della Associação Desportiva Lazio Basket Maputo, squadra fondata dal presidente biancoazzurro Simone Santi presso l’orfanotrofio di Zimpeto, situato nei sobborghi della capitale mozambicana.

Il torneo –che si concluderà il 10 dicembre 2011- vede iscritte le migliori 12 squadre giovanili del Mozambico, paese che vanta una storica tradizione nel basket femminile e che quest’anno a settembre ospiterà anche gli All Africa Games, la principale competizione multidisciplinare africana, che si tiene ogni quattro anni.

Il villaggio degli atleti (capace di ospitare 10.000 persone, di cui 6.500 atleti e altri membri delle delegazioni) è in corso di finalizzazione proprio nel sobborgo di Zimpeto, dove si allenano le bambine della Lazio Basket.

Stefania, il capitano, si vergogna un po’ ad essere la più alta, oltre 1 metro e 70 a tredici anni, ma tutto questo scompare con in mano un pallone. Lo scorso anno, a metà campionato, è stata eletta leader dalle compagne, ed insieme a Regina, Rute e Laura farà anche parte della “Selezione città di Maputo” per i giochi scolastici 2011.

“Un traguardo impensabile per delle bambine che solo da poco hanno iniziato a giocare” sorride il Presidente Simone Santi “ma le nostre giovani giocatrici –legate da un’esperienza di vita- davvero tengono il campo come se giocassero insieme da sempre. E nel basket questo fa la differenza”.

A partire dalla fondazione della Lazio Basket Maputo nel 2009, l’orfanotrofio ArcoIris ha ricevuto anche la visita di famosi giocatori mozambicani, che hanno raccontato le loro storie, i valori dello sport, le regole di comportamento.

Le giovani giocatrici si allenano quattro volte la settimana e raggiungono i campi da gioco “sul cassone del camion dell’orfanotrofio” racconta l’allenatore Ernesto Machava “ma la domenica dobbiamo noleggiare i chapas”, taxi collettivi che in Italia potrebbero portare al massimo 9 persone e che invece in Mozambico ne trasportano fino a 25. Tutto questo non scoraggia minimamente le ambizioni di Ernesto, esigente come se le sue giocatrici partecipassero all’NBA, e a cui le ragazzine rispondono con una grinta da player di prima divisione.

Il progetto della Lazio Basket in Mozambico vede attualmente coinvolti circa 100 minori a Maputo (che si aggiungono ai circa 600 giovani giocatori dei progetti della Lazio Basket in Italia), con progetti di sviluppo anche in altre aree a forte urbanizzazione del Paese (Pemba e Tete in primo luogo). Tra i principali promotori dell’iniziativa Tosè Checo, responsabile operativo della Lazio Maputo, “ma di fatto il mio fratello mozambicano” sorride ancora Simone Santi.

E’ colui che si preoccupa di ogni dettaglio ed ha il cuore grande per non scoraggiarsi di fronte alle inevitabili difficoltà. “Ci siamo incontrati al mercato dei batik, i tessuti colorati tipici dell’artigianato mozambicano” prosegue il Presidente “da lì è iniziato il nostro cammino insieme. Tosè non finisce mai di stupirmi, ora ha iniziato anche ad utilizzare il computer, perchè la sua volontà di imparare è infinita”.

L’entusiasmo e la passione per il Mozambico e per il basket hanno contagiato anche lo zio del Presidente, Mario Santi, ex giocatore ed imprenditore agricolo, che dopo una breve visita a Maputo ha deciso di fermarsi “innamorato del Paese e delle sue enormi risorse naturali”.

“Scommetto sul recupero dei rifiuti vegetali per la produzione di energia e sulla riscossa dell’agricoltura sulle altre economie” racconta “e soprattutto sul fatto che il basket possa dare un’opportunità di confrontarsi con la vita a testa alta anche a chi si trova a crescere in un orfanotrofio”.

 

Fonte: comunicato stampa consolato onorario del Mozambico di Milano

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