Libia: MSF invia lettera a leader europei sui migranti

LETTERA APERTA A SILVIO BERLUSCONI E AGLI ALTRI LEADER EUROPEI

L’Europa deve accogliere le persone in fuga dalla Libia

MSF critica l’inconsistenza dell’Europa che proclama di proteggere i civili impegnandosi in una guerra mentre chiude le sue frontiere a chi fugge dal conflitto

Parigi/Roma, 19 maggio 2011 – Una lettera aperta di Medici Senza Frontiere è stata pubblicata oggi su 13 quotidiani europei* e inviata ai leader degli Stati membri dell’Unione Europea impegnati nella guerra in Libia.

Nella lettera, l’organizzazione medico umanitaria critica la politica contraddittoria europea, che da un lato proclama di condurre una guerra per proteggere i civili e dall’altro chiude le sue frontiere alle vittime della guerra stessa, con il pretesto di prevenire un afflusso massiccio di immigrati irregolari.

“Gli Stati europei impegnati nella guerra in Libia si stanno sottraendo ai loro obblighi, legali e morali, e stanno dimenticando le vittime della guerra di cui sono parte,” afferma Konstantinos Moschochoritis, Direttore generale di Medici Senza Frontiere Italia.

“Le parole e le azioni dei nostri leader, presentate nella logica della lotta all’immigrazione clandestina, attualmente restringono l’accesso in Europa delle vittime della guerra. Questo cinismo politico è vergognoso.”

MSF enfatizza la discrepanza tra l’accoglienza offerta da Tunisia ed Egitto, che hanno già accolto oltre 630.000 persone in fuga dalla Libia, e quella offerta dagli Stati europei che hanno voltato le spalle alle persone che attraversano il Mediterraneo rischiando le loro vite per raggiungere l’Europa.

“Le persone che stiamo vedendo a Lampedusa ci raccontano delle violenze e delle minacce che hanno subito in Libia: alcuni sono stati picchiati, altri hanno visto i propri familiari morire davanti ai loro occhi”, dichiara Loris De Filippi, Direttore delle operazioni di MSF.

“Arrivano esausti, spesso in stato di ipotermia, dopo aver viaggiato per diverse ore, rischiando la vita. Quello che trovano quando raggiungono l’Europa sono condizioni di accoglienza inaccettabili e totale incertezza sul loro futuro”.

La lettera aperta evidenzia anche l’obbligo legale di proteggere i diritti delle vittime di guerra “garantendo il loro non-respingimento dalle acque e dal territorio europei verso zone di guerra e assicurando che esse siano accolte adeguatamente in Europa e abbiano accesso alle procedure di asilo quando richiesto”.

Il testo integrale della lettera è disponibile al seguente link.

 

Fonte: comunicato MSF

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