Italia punta su formazione polizia libica – Terzi

L’Italia ritiene essenziale puntare sulla formazione delle forze di polizia in Libia, nel rispetto delle convenzioni internazionali. Lo ha detto il Ministro Giulio Terzi durante l’audizione alla Commissioni Esteri e Difesa di Senato e Camera sulla partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali, insieme con il Ministro della Difesa Di Paola.

Dopo il successo dell’operazione della Nato in Libia, ha detto il Ministro, “dobbiamo sostenere la nuova dirigenza molto attivamente. E l’Italia in questo senso ha un ruolo primario”. Durante la visita del Presidente del Consiglio Mario Monti, ha aggiunto Terzi – accompagnerà il premier a Tripoli – ci sarà l’occasione per definire una road map di progetti concreti volti a favorire il rafforzamento della struttura politica del paese. Al centro dei colloqui ci saranno le aspirazioni dei cittadini libici, e i collegamenti tra queste aspirazioni e le esigenze di assistenza, ha detto Terzi.

Per quanto riguarda la crisi siriana, Terzi ha espresso “preoccupazione” per una “situazione non più sostenibile”, aggiungendo che “abbiamo ripetutamente condannato la brutale repressione e pensiamo che il Consiglio di sicurezza dell’Onu debba esprimersi”. C’è, ha aggiunto, “il fatto nuovo di una Lega Araba più attiva e manteniamo contatti con l’opposizione siriana per un sostegno sul piano umanitario”.

Afghanistan: Terzi ha annunciato che il Presidente Hamid Karzai sarà a Roma la settimana prossima per firmare un accordo bilaterale di lungo periodo con l’Italia. “Grazie al contributo dell’Italia – ha spiegato il Ministro – in Afghanistan sono stati raggiunti traguardi che fino a 10 anni fa erano impensabili”. Grazie anche al contributo dell’Italia, ha aggiunto, in Afghanistan oggi ci sono delle “istituzioni elette con elezioni ragionevolmente accettabili, è stata approvata una costituzione che riconosce parità tra uomo e donna, in parlamento siedono 69 donne, c’è nel paese un grado di scolarizzazione alto: 7 milioni di bambini vanno a scuola rispetto ai 900mila solo maschi del regime talebano”.

Sul fronte delle politiche di difesa europee, Terzi ha sottolineato che l’Europa deve continuare a lavorare in complementarietà con la Nato ma deve anche cercare di muoversi verso quell’obiettivo che era già stato espresso dai padri fondatori, ovvero uno strumento militare comune. “Non possiamo rimandare le nostre responsabilità di europei – ha detto il Ministro – non ci possiamo aspettare che altri sostengano l’onere della nostra sicurezza nazionale”.

Terzi è quindi tornato sulla questione dei diritti umani, la cui “tutela da parte del governo italiano non è solo un imperativo etico ma risponde alle esigenze della nostra sicurezza”. Le violazioni delle libertà fondamentali creano conflitti, ha spiegato il Ministro.

 

Fonte: esteri.it

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