Guinea-Equatoriale: presidente attacca CPI

Il presidente della Guine Equatoriale attacca la CPI (Corte Penale Internazionale): « So che mi assumo un rischio ma gli africani devono uscire dal TPI »

Teodoro Obiang Nguema, presidente della Guinea Equatoriale
Teodoro Obiang Nguema, presidente della Guinea Equatoriale

Il presidente della Guinea Equatoriale, Teodoro Obiang Nguema, ha chiesto giovedì, nel corso di una conferenza stampa, il ritiro di tutti gli stati africani dalla Corte penale internazionale (TPI) evidenziando il trattamento discriminatorio che quest’organizzazione riserva al continente.

«L’Africa deve uscire dalla CPI, tutti gli stati africani membri di questa corte devono vedere, insieme all’Unione africana, come uscirne », ha dichiarato Nguema durante una conferenza stampa alla presenza dei media africani. « Lo grido forte e chiaro che gli stati africani devono ritirarsi dalla Corte penale internazionale (CPI) che giudica solo gli africani », ha continuato, chiedendo ai capi di stato del continente di non lasciarsi telecomandare dalle potenze occidentali.

« Lo so che è un rischio per me ma gli africani devono essere giudicati in Africa », ha proseguito il presidente della Guinea Equatoriale davanti a un centinaio di giornalisti venuti da diversi paesi del continente i cui costi (alloggio, ristorazione e trasporto) sono stati sostenuti dalla presidenza della Guinea Equatoriale.

« La Guinea Equatoriale non è membro di quella Corte, io non sono d’accordo con essa da molto tempo », ha aggiunto il presidente Nguema nel corso di questa conferenza stampa, la seconda del genere nel giro di tre mesi.

Lo stesso ha anche ricordato la situazione degli africani che sono morti sulle coste italiane di Lampedusa, « alla ricerca di una vita migliore nel momento in cui non c’è una vita migliore come pensano perché l’Europa è attualmente in crisi economica ». « Mi appello perciò ai dirigenti africani affinché prendano le misure necessarie perché i giovani diplomati e gli altri siano impiegati, che abbiano un lavoro per restare nel loro paese, al fine di evitare questo tipo di drammi », ha detto il presidente della Guinea Equatoriale.

Teodoro Obiang Nguema ha annunciato un finanziamento di 1 milione di dollari per il Consiglio africano dei media che ha contribuito ad organizzare questa conferenza stampa continentale.

Ricordiamo che l’Unione Africana ha recentemente criticato apertamente quella Corte. L’ha definita razzista ed ha quindi giudicato che «i capi di stato e di governo in esercizio non dovrebbero essere perseguiti durante il loro mandato». Questa settimana, il presidente ruandese, Paul Kagame, ha detto che la CPI rappresenta una giustizia selettiva che ha l’obiettivo di umiliare gli africani. Ha citato come esempio il perseguimento delle autorità in carica, mettendo l’accento sul Kenya, voce della discordia tra la CPI e l’Unione africana. Tuttavia ha anche evocato il fatto che i processi della CPI sono stati avviati, per la maggior parte, dai paesi occidentali, sui quali la CPI non ha autorità (ndlr USA).

«Questo mondo è diviso in categorie, alcune persone hanno il potere di usare la giustizia internazionale o il diritto internazionale per giudicare gli altri, ma ciò non si applica a loro stessi. […] Non è possibile avere un sistema internazionale che dovrebbe offrire una giustizia e che alla fine lo fa in maniera selettiva o politica… », ha aggiunto.

MYRYAM BAKAYOKO

Fonte: APA, civox.net

 

 

 

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