Focus Africa occidentale – Guinea Bissau

Colpi di stato, droghe e ignoranza internazionale

Guinea Bissau – un piccolo stato dell’Africa occidentale con una popolazione di 1,5 milioni di persone – era questo il titolo del primo di una serie di seminari sull’Africa occidentale dal titolo ‘West Africa in Focus’ organizzata a Londra dalla RAS (Royal African Society).

Siamo stati contenti di aver invitato quattro esperti del paese molto conosciuti:

  • Dr Toby Green del Kings College London e del Amilcar Cabral Institute,
  • Dr Edward George dell’Economist Intelligence Unit,
  • David Stephen ex rappresentante del segretario-generale dell’ONU in Guinea Bissau, e capo dell’UN Peace-building Support Office, 2002 e 2004, e
  • Dr Jose Ligna Nafafe della Birmingham University.

Gli argomenti affrontati sono stati la recente instabilità politica del paese, il fallimento dell’agenda internazionale di sviluppo e il problema dei traffici di droghe nella regione.

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  • Introduzione e l’istituto Amilcar Cabral

Il dr Toby Green ha introdotto il dibattito sostenendo che nonostante la negatività dominante nella stampa a proposito della Guinea Bissau, si tratta in realtà di un paese molto positivo, un posto in cui le culture e i popoli si sono sempre incontrati, mescolandosi sulle coste dell’Africa occidentale. Tuttavia dev’essere detto che dal punto di vista istituzionale la Guinea Bissau è uno stato sostanzialmente distrutto.

Il dr Green ha detto che, come membro del nuovo istituto Amilcar Cabral Institute, vorrebbe appprofondire l’impegno pubblico e intellettuale con quel paese. L’Istituto è stato creato contemporaneamente alla creazione di un gruppo parlamentare unico per la Guinea Bissau per attirare l’attenzione dei politici su quel paese. Entrambe le istituzioni hanno lo scopo di promuovere una migliore comprensione della Guinea Bissau, e di avviare un collegamente tra il paese e i donatori internazionali.

  • David Stephen – Guinea-Bissau: rivoluzione, impverimento, e adesso?

David Stephen ha affermato che la Guinea Bissau mette in discussione diversi assunti sull’Africa e sugli aiuti allo sviluppo. Si tratta di un tipico paese della regione – è molto povero, con uno stato che non funziona e con un’economia distrutta. I prodotti principali sono: l’anacardo, che viene esportato ma che non viene lavorato nel paese, e il pesce pescato nelle sue acque, che non viene scaricato nel paese ma a Capo Verde. La Guinea Bissau ha il più alto tasso di debito pro capite del mondo ed è internazionalmente unanime l’opinione che il paese non raggiungerà nessuno degli obiettivi di sviluppo del millennio.

David Stephen ha argomentato che se interpretiamo la Guinea Bissau come un’entità statuale allora ci sbagliamo: nessuna delle normali funzioni di uno stato hanno luogo in questo paese. Un esempio è dato dal fatto che non esistono tasse di base e il numero di persone capaci di pagarle si aggira intorno alle centinaia. Gli introiti più importanti dello stato provengono dalle tasse pagate dalle navi europee per i diritti sulla pesca.

Il problema della pesca illegale nelle acque della Guinea è stato sollevato da un membro del pubblico che ha suggerito che questo è uno dei problemi più importanti dello sviluppo rispetto a quello dei traffici di droga (che sarà affrontato dopo) perché ha un’influenza diretta su una porzione della popolazione più ampia. E’ stato riconosciuto dal panel che non esiste una significativa cultura di gang intorno al traffico di droga e che molti cittadini della Guinea sono coscienti di queste attività e non hanno alcun ruolo in esso.

Il potenziale economico del paese è stato affrontato approfonditamente dal dr Edward George che ha sottolineato il fatto che la Guinea Bissau ha delle potenzialità sia nell’industria dell’anacardo (il paese è un importante esportatore ma al momento non ha modo di avviare alcuna industria per la lavorazione) e i depositi minerari. Questo potenziale economico sarà sfruttato con successo solo grazie all’aiuto dei donatori, che non ci sarà senza aver prima risolto i problemi economici.

David ha contestualizzato il fallimento dello stato con alcuni fatti della storia della Guinea dopo l’indipendenza. Si è focalizzato sull’attività del PAIGC – il movimento rivoluzionario di liberazione guidato dal carismatico Amilcar Cabral – che ha condotto una guerra seria e sanguinosa contro i colonizzatori portoghesi.

David ha commentato che alcuni nel paese argomentano tutt’oggi che il PAIGC non ha liberato solo la Guinea ma anche i portoghesi che vivevano sotto una dittatura militare (che è collassata in parte anche a causa dell’impossibilità di mantenere il controllo dei territori africani). Lo stesso David ha anche detto che l’idea di ‘lotta’ nella politica della Guinea Bissau ha profondamente influenzato l’attuale cultura politica caratterizzata da soluzioni violente e rivalità politiche. Questo punto è stato ripreso in seguito dal dr Toby Green che ha argomentato che questa ideologia di conflitto permanente è un retaggio della lotta anti-coloniale.

David ha aggiunto che l’immagine internazionale della Guinea Bissau inondata di aiuti umanitari è un’immagine errata. Anche il paese beneficiò di importanti programmi di aiuti negli anni ’80 e all’inizio degli anni ’90 – soprattutto dalla Svezia e dall’Olanda – entrambi i paesi si sono scoraggiati a causa delle difficoltà operative in un paese che ha una cultura politica così debole.

David ha descritto la Guinea Bissau non semplicemente come un paese povero, piuttosto come un “paese impoverito” – ha molte poche risorse, e attualmente non ha alcun sostegno da donatori occidentali. Il paese attualmente dipende dall’ECOWAS e dal CPLP (Comunità di paesi che parlano portoghese) – tra cui la Nigeria, il Brasile e l’Angola (che ha recentemente riaperto una linea di credito per la Guinea Bissau) per qualsiasi assistenza internazionale.

L’instabilità politica, che ha scoraggiato il lavoro della comunità internazionale, è causata – secondo David Stephen – dall’etnicizzazione della politica dopo la guerra civile (1998 – 99). Lo stesso ha argomentato che ciò è alla base non di un problema economico piuttosto di un problema politico che inibisce lo sviluppo economico. Ciò che David descrive come “la tensione vorticosa di un povero” ha dato delle opportunità ai trafficanti di droga la cui presenza nel paese ha significato una nuova èra di violenza e di corruzione.

  • Dr Edward George – West Africa’s basket case? Instabilità politica e traffico di droga in Guinea-Bissau

Dr Edward George dell’Economist Intelligence Unit ha iniziato il suo discorso da quest’ultimo punto del traffico di droga fornendo una descrizione dell’attuale andamento globale del consumo di droga e della sua distribuzione. La Cannabis è l’unica droga consumata in Africa in quantità globalmente significativa, sebbene una crescente domanda in Europa per ciò che noi considereremmo droghe “pesanti”, quindi la cocaina, ha stimolato un’industria illegale con un valore stimato di 14 miliardi di dollari di traffico in Africa occidentale. La geografia della regione è particolarmente significativa visto che le attività di monitoraggio sono molto difficili anche per le esigue risorse disponibili per le attività di polizia.

George ha affermato che la Guinea Bissau – essendo al centro di questo nuovo commercio di droghe – è diventato il primo ‘narco-state’ dell’Africa. Le autorità della Guinea Bissau sono troppo deboli per perseguire i trafficanti e enormi quantitativi di introiti derivanti da quei traffici hanno alimentato la corruzione. L’importanza dei soldi delle droghe per l’economia del paese è dimostrata dal fatto che le riserve in valute estere del paese sono aumentate ultimamente a circa £150 milioni (circa € 180 milioni di euro) – una cifra che eccede di molto la capacità dell’economia interna che potrebbe generare attraverso esportazioni legittime.

Questo commercio ha anche provocato una dipendenza dalle droghe nel paese. George ha affermato che questa dipendenza molto forte non fa parte della storia africana, e di conseguenza la gente è molto vulnerabile rispetto a questo problema. Si stima che in Guinea Bissau ci siano circa 5.000 drogati. Gli effetti del traffico di stupefacenti sono stati documentati dal fotografo italiano Marco Vernaschi con la sua esposizione ‘West Africa’s New Achilles Heel’ (Il nuovo tallone d’Achille dell’Africa).

Successivamente il dr George ha illustrato il clima politico che ha permesso al traffico di droga di dominare.

Nino Vieira è il nome dominante le storia politica postcoloniale della Guinea Bissau. Tuttavia, dopo la guerra civile del 1998 – 99, il lungo regime del presidente Vieira è stato abbattuto da una giunta militare. Con le elezioni del 2000 il rivale politico, Kumba Yala, è stato eletto presidente.

Lo stesso Yala è stato deposto in un colpo di stato senza spargimento di sangue nel 2002 e le elezioni presidenziali del 2005 hanno visto la vittoria di Vieira che si era candidato contro Yala.

George ha affermato che l’importante relazione tra il presidente Vieira e il capo delle sue forze armate – generale Tagme Na Wai – era inizialmente un rapporto costruttivo. Tuttavia l’atmosfera politica era rimasta incerta dimostrata dal fatto che nei quattro anni successivi erano stati eletti 4 primi ministri. George ha fatto capire che la partnership tra Vieira e Na Wai si è impegnata molto nel cercare di controllare le tensioni politiche all’interno dei vertici militari. Queste tensioni sono state illustrate da ciò che sembrava come un fallito colpo di stato attuato dal capo delle forze navali – Jose Americo Bubo Na Tchuto – nel 2008 (che è successivamente scappato in Gambia su una barca).

Nel marzo del 2009 Na Wai è stato ucciso da una bomba – un atto attribuito al presidente Vieira dai soldati fedeli di Na Wai.

Un piccolo gruppo di soldati ha successivamente catturato e assassinato brutalmente Vieira. Il secondo di un duplice omicidio ai danni dei due uomini più potenti del paese. Un fatto che ha sconvolto tanto il paese quanto la comunità internazionale.

George ha affermato che poche persone lamentano la dipartita di Vieira. Lo stesso ha detto che l’unico successo politico avvenuto durante il suo lungo periodo al potere è stata la divisione da Capo Verde. Capo Verde è stata a quel punto capace di scappare dalle politiche distruttive della terra ferma e ha progredito con più successo della Guinea Bissau.

Raimundo Pereira è stato nominato presidente ad interim fino al luglio 2009 quando Malam Bacai Sanhá ha battuto l’ex-president Kumba Yala in una campagna elettorale presidenziale democratica. Dr George ha commentato che quest’elezione è sembrata come una porta aperta per un nuovo periodo politico della Guinea Bissau. Un immediato risultato di questa parziale soluzione politica è stato il fatto che il Fondo Monetario Internazionale aveva garantito al paese un nuovo programma. Tuttavia, i problemi erano ancora lì con le relazioni tra l’amministrazione civile e le forze armate in primo piano e qualcuno suggeriva che il vero centro di potere nello stato non risiedeva nel presidente ma nel generale António Indjai (capo delle forze armate) e nel capo della marina, Bubo Na Tchuto.

Dr George ha suggerito che la Guinea Bissau avrà bisogno di assistenza se dovrà stabilizzare la sua politica e perciò trovare nuovamente sostegno nella comunità internazionale. L’ECOWAS ha offerto di guidare un contingente di 600 militari per una missione di peacekeeping nel paese, ma la decisione è stata posticipata a causa della persistente instabilità politica caratterizzata dagli omicidi politici. Lo stesso ha aggiunto inoltre che non è necessaria un’ampia forza militare ma semplicemente lo stretto necessario a proteggere l’amministrazione civile da alcune fazioni delle forze armate.

Per questa ragione ha argomentato che una forza di stabilizzazione dovrebbe essere trovata immediatamente prima che inizi un altro giro di violenze politiche. Questo punto è stato affrontato con ulteriori interventi del pubblico. Lo stesso George ha concluso che le collaborazioni in corso con l’Angola, la Nigeria e la Cina sono preoccupanti perché quelli non sono alleati affidabili e trasparenti.

  • Dr Jose Lingna Nafafe

Risposte

Dr Jose Lingna Nafafe, rispondendo a una domanda, ha scelto inizialmente di analizzare le sconfitte dell’elite politica del paese nel periodo post coloniale. Lo stesso ha evidenziato le scritture del leader della liberazione della Guinea, Amilcar Cabral, spiegando come Cabral sostenesse che sebbene un’elite politica debba giustamente guidare il paese, la stessa dovrebbe anche comprendere le vite dei cittadini ordinari. I leader dovrebbero imparare nuovamente “le culture delle masse” per governare il paese. Dr Nafafe ha affermato che l’elite politica guineana ha seguito molto da vicino il modello del colonizzatore.

Dr Nafafe ha scelto di rispondere specificamente a ciò che considera un’enfasi eccessiva all’importanza dell’etnicità come causa dell’instabilità politica. Le divisioni che si sono create in Guinea Bissau dopo il periodo coloniale dipendono da interessi economici che possono manifestarsi attraverso divisioni etniche ma che sono alimentate dall’avidità. David Stephen tuttavia ha contestato questo punto aggiungendo che, in base alla sua esperienza di lavoro con l’ex-President Kumba Yala, quest’ultimo era “completamente ossessionato da questioni etniche”.

Sul problema delle droghe, Nafafe ha commentato che la Guinea Bissau non ha le risorse per affrontare questo problema. Senza l’assistenza estera la classe politica continuerà ad essere un partecipante e non un oppositore dei traffici. Lo stesso ha argomentato sul fatto che il prossimo “bravo ragazzo” possa provenire dalle sfere politiche e ha affermato che i problemi politici sono causati dalle politiche interne al PAIGC che ancora crede al suo diritto di governare perché ereditiero della guerra di liberazione. David Stephen si è detto d’accordo sul fatto che nell’attuale scena politica sembra che siano “i caratteri più duri piuttosto che quelli più illuminati” a prendere il sopravvento. Tutti hanno concordato che i personaggi al top sono coloro che controllano le risorse”.

Magnus Taylor, Royal African Society

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