“Fate lavorare i profughi”, il consiglio del FMI

Roma – 25 febbraio 2016 – La ripresa economica passa anche per il lavoro di migranti e rifugiati. Quanti stanno arrivando in Europa dovrebbero essere integrati nel sistema economico il più velocemente possibile, già quando presentano domanda d’asilo..
L’indicazione arriva dal Fondo Monetario Internazionale ed è contenuta nel rapporto “GLOBAL PROSPECTS AND POLICY CHALLENGES” appena pubblicato. Un documento importante, che supporterà il lavoro dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali al G20 che si terrà domani e dopodomani a Shangai.
Tra gli shock di natura non economica dei quali si parla nel rapporto, c’è anche l’emergenza profughi.

“In Europa – scrivono gli esperti – servono urgentemente azioni politiche per integrare i migranti nel mondo del lavoro. A breve termine, l’impatto macroeconomico dell’ondata di rifugiati sarà probabilmente un modesto incremento del Pil, dovuto all’espansione fiscale legata al sostegno per i richiedenti asilo.
L’impatto dei rifugiati sulla crescita a medio e lungo termine e sulle finanze pubbliche dipenderà da quanto efficacemente potranno essere integrati nei mercati del lavoro nazionali”.

Il Fondo Monetario Internazionale suggerisce le politiche che potrebbero facilitare l’integrazione.

Si va dal “ridurre al minimo le restrizioni per lavorare durante la fase delle domanda d’asilo” al “ rafforzamento delle politiche attive del lavoro dedicate ai rifugiati”, passando per i “sussidi ai datori di lavoro privati che assumono migranti” e addirittura per “eccezioni temporanee ai salari minimi o di ingresso dove questi ostacolano l’occupazione”.

Altre indicazioni del FMI sono iniziative di sostegno all’autoimprenditorialità e una semplificazione del riconoscimento delle competenze. Infine, e questo non piacerà ai Paesi del Nord Europa, “ridurre le restrizioni alla mobilità geografica dei rifugiati, incluse quelle legate all’abitazione, permetterebbe loro di trasferirsi dove è alta la possibilità di trovare buone occasioni di lavoro”.

Fonte: www.stranieriinitalia.it, migrantitorino.it

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