Egitto: reazione del ministro degli esteri, Terzi

“Il percorso di democrazia” in Egitto“ deve proseguire nel rispetto della legalità e nel rispetto della non violenza”. Lo ha detto il Ministro Giulio Terzi, sottolineando come l’esercito egiziano sia stato “una parte molto positiva nella prima fase” della rivoluzione egiziana, con la volontà di “essere un elemento di garanzia verso un percorso che portasse a una Costituzione nel Paese”.Un appello alla “calma” e alla fine delle violenze è venuto dall’Unione Europea che ha auspicato “che le prossime elezioni siano condotte in un sincero spirito democratico”.

Michael Mann, il portavoce dell’Alto rappresentante Ue alla Politica estera, Catherine Ashton, ha detto che “a breve termine l’Ue punta sulla pressione politica e nel lungo termine invece su una sorta di pressione economica, un incitamento alle riforme” in senso democratico.

Con la nuova politica di vicinato, infatti, l’Ue applica il principio del “più fondi a chi fa più riforme”.

“Quindi se ci sono le riforme – ha sottolineato il portavoce della Ashton – ci saranno anche più soldi da parte dell’Ue” destinati ai paesi partner vicini, come l’Egitto.

Dopo il rifiuto delle autorità di accogliere missioni di osservatori internazionali alle prossime elezioni, l’Ue ha dato il suo contributo per i controlli sulla regolarità del processo elettorale, fornendo fondi “alla Commissione elettorale nazionale”.

Da Ginevra l’Alto Commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, ha denunciato l’uso della forza contro i manifestanti in piazza Tahrir in Egitto e si è pronunciata per una rapida indagine “imparziale e indipendente”. In una dichiarazione resa nota a Ginevra, Pillay esorta le autorità egiziane “a porre fine all’uso chiaramente eccessivo della forza contro i manifestanti in piazza Tahrir e nel resto del paese”.

Fonte: esteri.it

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