E’ finito l’Ottobre Africano 2014

È folla per la festa finale di “Ottobre africano”

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Straordinario successo con Fiorella Mannoia, Gabin Dabiré e tanti altri artisti per la chiusura della 12/ma edizione del festival dedicato alle voci e alle culture più rappresentative dei paesi dell’Africa.

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Non avrei mai pensato nella mia vita di dovere mandare via delle persone”. Così ha commentato il direttore artistico di “Ottobre africano” Cléophas Adrien Dioma, osservando commosso e quasi stupito la sala gremita del teatro del centro culturale Elsa Morante, pronta per ospitare sabato 1 novembre il concerto di chiusura della 12/ma edizione del festival. Fuori, intanto, una folla impaziente continuava ad accalcarsi, nella speranza di entrare e di accaparrarsi gli ultimi posti a sedere.

 

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Dai “Canto d’inizio” con la loro pizzica agli “Africa Djembee” con le percussioni, passando per i balli e i canti popolari rumeni e moldavi, tanti gli artisti che si sono avvicendati, testimoniando, in un tripudio di suoni e colori, la varietà e la ricchezza delle culture del mondo intero.

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Ma gli occhi degli spettatori erano tutti puntati su Fiorella Mannoia; così quando la cantautrice italiana è salita sul palco per il gran finale, accolta con un caloroso applauso e un mazzo di fiori offerti da un gruppo di bambini, ha incantato l’intera platea, improvvisando insieme all’amico e musicista Gabin Dabiré una versione acustica di “Se solo mi guardassi” – primo suo singolo che ha dato il nome alle due giornate conclusive della rassegna.

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Eventi come questi dovrebbero essere all’ordine del giorno” – ha dichiarato la madrina del festival davanti a un pubblico visibilmente emozionato – “questa serata dovrebbe essere d’esempio per tutti coloro che fanno proclami cavalcando le paure, seminando odio e divisioni tra di noi. Non c’è nulla di cui vergognarsi a temere qualcosa che non si conosce, ma il dovere di chi ci governa e di chi esercita un ruolo all’interno della comunità, è quello di predisporre gli animi all’accoglienza”.

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Che ci piaccia o no” – ha aggiunto la cantautrice – “il nostro sarà un futuro multietnico; dovrebbero prodigarsi tutti cercando di farci amare fra di noi, perché è l’unica maniera che abbiamo per risolvere i nostri problemi: stando uniti”.

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Inaugurata venerdì 31 ottobre 2014 con la mostra “Lo sguardo perturbante” del fotoreporter mozambicano Ricardo Rangel, “Se solo mi guardassi”, la due giorni di musica, danza, tavole rotonde, arte e cucina, si è svolta all’insegna della varietà e del divertimento.

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Tanti gli appuntamenti del programma messo a punto dal direttore editoriale Dioma: la giornata di sabato 1 novembre si è aperta con l’intervento di Salvatore Marino alla conferenza “L’essere meticcio e genitore di figli meticci”; quindi la giovane fumettista Takoua Ben Mohamed ha raccontato la sua arte e il suo impegno civile, aspetti al centro del documentario “My name is Takoua” realizzato dai giornalisti Antonella Andriuolo e Lorenzo Cinque, presenti all’incontro.

Nel pomeriggio spazio alla riflessione con la presentazione del libro di Elena Perlino “Pipeline – Trafficking in Italy”, tragico racconto delle donne nigeriane costrette alla prostituzione in Italia, e alla gastronomia con l’excursus della chef Elsa Javier che ha svelato le influenze nella cucina peruviana delle tradizioni degli schiavi africani, deliziando i palati dei presenti con piatti tipici.

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Si è chiuso così “Ottobre africano”, festival dedicato alle voci e alle culture più rappresentative dei paesi dell’Africa che, nonostante le difficoltà, ha saputo crescere anno dopo anno giungendo a toccare con il suo ricco calendario di eventi le principali città italiane, da nord a sud: Roma, Milano, Torino, Varese, Reggio Emilia, Parma, Lecce, Bari, Napoli e Crotone.

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Tra le molte novità di quest’anno, gli eventi dedicati ai paesi africani di lingua portoghese (con la proiezione del lungometraggio “Por aqui tudo bem” della regista angolana Pocas Pascoal, la mostra del fotoreporter mozambicano Ricardo Rangel e l’incontro con Marco Boccitto che ha raccontato sulle note di Ondina Santos e Adão Ramos i generi musicali di Capo Verde) e il cinema, protagonista il 9 e il 10 ottobre al “Trevi” di Roma che ha ospitato alcune delle pellicole più interessanti del panorama cinematografico africano.

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Di particolare rilievo, inoltre, la conferenza internazionale “Quando l’Africa è donna”, presso la sala del Refettorio di Palazzo San Macuto a Roma che ha visto la partecipazione delle ambasciatrici africane in Italia, di alcuni esponenti della politica (tra cui Cécile Kyenge e Khalid Chaouki), dell’imprenditoria e del sociale, durante la quale si è parlato del ruolo della condizione femminile nell’Africa di oggi, e non solo.

“Ottobre Africano”, organizzato da Le Réseau e Redani (Rete della Diaspora Africana Nera in Italia), è stato finanziato da Money Gram, Legacoop Sociali e Eyewear, con il patrocinio di OIM, Unar, Regione Emilia Romagna, Roma Capitale e Provincia di Parma. Alla realizzazione hanno contribuito inoltre: Institut francais, Alliance française, Zètema, Destination West Africa, 66thand2nd, Centro culturale Elsa Morante, Nakiri, Piemonte Onlus, Renken, Africa&Sport, Ta chance, Cinemafrica, Colser Aurora Domus, Il Federale caffè, Exòrma, Summer School, Arcadia University, Musoco, Centro sperimentale, Solidarietà e cooperazione Cipsi, Cineteca Nazionale, Festival della Diplomazia, Corriere Internazionale, RomeMUN. Media partner: PiùCulture, NelPaese.it, The Africa News, Africanews.it.

Fonte: comunicato stampa; foto tratte da facebook

 

 

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