Dichiarazione coalizione anti DAESH

Nel corso del primo anno dalla sua costituzione, la Coalizione Globale per il Contrasto a Daesh ha compiuto numerosi progressi nella campagna per sconfiggere e debellare questa piaga terroristica senza precedenti. Come abbiamo già avuto modo di affermare, sarà una campagna che richiederà un lungo impegno. Un anno fa la situazione era tragica: ISIS, anche conosciuto con il suo acronimo arabo Daesh, stava avanzando in Iraq e minacciando Erbil, Kirkuk e Baghdad. Inoltre, parevano imminenti ulteriori attacchi contro la minoranza Yazidi. Da allora, nonostante non siano mancate inevitabili battute d’arresto, la Coalizione ha perseguito una strategia onnicomprensiva, dimostrando di saper arginare la capacità di movimento di Daesh in Iraq e Siria. La Coalizione ha effettuato progressi anche nel ridurre il reclutamento tra le fila di ISIS, contrastare la sua narrativa e ridurre le sue fonti di finanziamento.

L’impegno e il sacrificio della forze di sicurezza irachene, nonché dei peshmerga curdi e delle forze di mobilitazione popolare, e dell’opposizione siriana, si sono dimostrati cruciali. In Iraq, grazie al supporto aereo della Coalizione, Daesh è arretrato di circa il 30% rispetto al territorio inizialmente controllato. Tikrit è stata liberata, e oltre 100.000 civili sono tornati nelle proprie case e nei territori circostanti.

Nel nord della Siria, Daesh ha perso molto del territorio una volta controllato, e mantiene il controllo di appena 100 degli 822 chilometri del confine turco-siriano. In quest’anno sono arrivati in Iraq  oltre 5.000 addestratori e consiglieri da 18 Stati membri per sostenere l’attività del Governo iracheno e rafforzare e sviluppare la capacità delle forze di sicurezza locali, in vista delle campagne per liberare Ramadi e Mosul. Lo sforzo addestrativo è parimenti presente in Siria, ove circa 900 effettivi della Coalizione sono presenti per attività di addestramento ed equipaggiamento dell’opposizione siriana.

Attraverso un impegno collettivo abbiamo costituto una Coalizione vitale, che un anno fa era solo un’idea. Le linee di azione della Coalizione trascendono la sola attività militare e si delineano in diversi gruppi di lavoro, diretti a:

  •         Interrompere le rotte e i flussi di reclutamento e di sostentamento dei foreign fighters, in coordinamento con l’attività del Global Counterterrorism Forum;
  •         Contrastare le attività di estorsione e sfruttamento delle risorse economico-energetiche di Daesh, e le sue attività attraverso i canali bancari e finanziari, in coordinamento con l’attività della Financial Action Task Force;
  •         Esporre la vera natura della narrativa di Daesh, basata su odio e violenza, presentando al contempo una prospettiva alternativa di speranza per un futuro migliore;
  •         Stabilizzare in Iraq le aree liberate dalla presenza di Daesh, aiutando il Governo iracheno a ricostituire i servizi di base e assicurare la presenza di forze di polizia locali, per favorire il ritorno, sicuro e volontario, dei rifugiati interni.

Questa settimana, in occasione dell’incontro tra gli Stati della Coalizione con altri Paesi e organizzazioni internazionali a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, i co-lead dei gruppi di lavoro presenteranno un aggiornamento delle loro iniziative, illustrando come queste siano sincronizzate con l’attività di altre organizzazioni multilaterali.

In Iraq, la Coalizione sostiene il Governo del Primo Ministro Haider al-Abadi nel suo processo di riforma, riconciliazione e decentralizzazione. Sostiene altresì la sua cooperazione con il Governo Regionale Curdo e i rappresentanti delle aree a prevalenza sunnita, le comunità etniche e religiose. Queste riforme sono una componente chiave nel sanare divisioni etniche e settarie, creando condizioni di pace e stabilità durature per la prosperità dello Stato iracheno, e per sconfiggere Daesh.

In Siria, la Coalizione sostiene la popolazione siriana nei suoi sforzi per contrastare Daesh sul terreno e per definire un governo di transizione basato sui principi del Comunicato di Ginevra, al fine di addivenire a un Governo democratico, inclusivo e pluralistico che sia rappresentativo del volere del popolo siriano.

La Coalizione sta anche monitorando con rigore la minaccia rappresentata da Daesh in altri Paesi e definendo come sconfiggerlo, facendo affidamento a strumenti di antiterrorismo già esistenti e valutando l’opportunità di utilizzare risorse e best practices della Coalizione. Sconfiggere Daesh in Iraq e Siria sarà cruciale per arrestare le capacità di questi gruppi.

La Coalizione sostiene con vigore l’impegno delle Nazioni Unite e della comunità internazionale in Siria e Iraq, e nella regione nel suo complesso, al fine di fornire assistenza umanitaria alle popolazioni rifugiate, colpite dal conflitto e da violenze. In tale ambito, vogliamo elogiare l’impegno di quei Paesi e di quelle comunità nella regione che stanno offrendo protezione ai rifugiati e agli sfollati interni (in particolare Egitto, Iraq –compresa  la Regione Autonoma del Kurdistan – Giordania, Libano e Turchia), e quegli Stati in Europa e nel resto del mondo che li stanno accogliendo e fornendo assistenza.

Il lavoro da fare insieme è ancora molto. Daesh continua a reclutare e radicalizzare nuove persone, specialmente attraverso i social media. Sta perpetrando crimini inauditi contro ogni gruppo etnico e religioso e contro minoranze particolarmente vulnerabili; sta distruggendo il patrimonio culturale dell’umanità; e cerca di esportare il proprio modello in altri Paesi, incoraggiando a compiere atti terroristici. Partendo da queste considerazioni, siamo consapevoli che la sconfitta finale di Daesh richiede un impegno di lunga durata e un approccio multidimensionale. Il mondo è unito nella ferma condanna di Daesh e della sua ideologia distorta. La nostra Coalizione ribadisce la sua incrollabile determinazione nel lavorare insieme per ottenere la definitiva sconfitta di Daesh.

Fonte: esteri.it

 

 

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