AtWork Libreville: la voce della nuova generazione

Riprendiamo dalla newsletter di Moleskine Foundation.

Image: Bignoumba Eunice, AtWork Libreville
2019, Moleskine Foundation Collection

“È la prima volta che dei giovani espongono le proprie opere a Libreville”, mi dice Claude Bunny-Massassa a pochi giorni dall’inizio del workshop, mentre passeggiamo lungo la spiaggia. “Intendi dire, la prima volta che partecipano a una mostra AtWork?”, chiedo confusa. “No, dico, la prima volta che partecipano a una mostra”.

Fino a quando non entri in contatto con la realtà del posto, è davvero difficile riuscire a capire l’importanza di aver portato il format educativo AtWork in un paese come il Gabon. In una città che si colloca tra le cinque più care del continente africano, la creatività non è un valore che conta. Non ci sono centri artistici né gallerie, e l’unica forma di programmazione culturale ruota intorno all’Institut Français e a poche altre iniziative avviate da singoli individui. È in questo contesto che Bunny ha deciso di farsi portavoce della propria generazione e provare a cambiare lo status quo.

Dopo l’esperienza di AtWork Kampala, che ha cambiato completamente il suo modo di concepire se stessa e il suo ruolo all’interno della comunità, Bunny ha fondato l’ONG Mukasa e si è attivata per portare AtWork in Gabon, con il supporto del suo team e il sostegno dell’imprenditore Tony Mebiame, che ha seguito l’intero percorso. A distanza di dieci mesi, sotto la guida del maestro Simon Njami, 24 giovani coreografi, designer, imprenditori, poeti performativi, registi, attori, artisti visivi, fotografi ed educatori si sono incontrati a Libreville, in occasione del workshop AtWork “Where is South?”, per discutere, confrontarsi ed elaborare la loro personale idea di “Sud”.

Non è stato un percorso facile: Bunny era esausta, quasi sul punto di mollare, ma quando ha visto quei 24 giovani diventare ogni giorno più consapevoli di chi fossero e di dove stessero andando, e sperimentare la stessa trasformazione che aveva vissuto anche lei l’anno prima, i dubbi hanno lasciato il posto alla determinazione. “Dobbiamo persistere e far sentire la nostra voce: la creatività è l’unica cosa che può farci andare avanti”.

All’apertura della mostra AtWork presso il Museo Nazionale del Gabon, i giovani hanno preso la parola per la prima volta. Con tono appassionato, hanno illustrato il percorso che li ha portati a elaborare la loro idea di “Sud” sui taccuini e ad allestire la mostra. Hanno parlato dell’importanza della creatività e dell’espressione di sé. Erano ispirati, orgogliosi e consapevoli. E i media, i politici e le personalità di spicco del luogo li stavano ad ascoltare. Dall’inaugurazione della mostra, il flusso di visitatori è costante. Del resto, non capita tutti i giorni di vedere al Museo Nazionale 24 opere di giovani contemporanei.

Il percorso attivato dal workshop continua ancora oggi. Gli AtWorker si incontrano da Bunny per discutere di progetti futuri, scambiare idee, creare. Sta a loro, adesso, mettere a frutto gli strumenti ricevuti e fare la differenza. La mostra non è che il primo passo.

Continuate a seguire il Tour AtWork “Where is South?” e il suo viaggio intorno al mondo per ispirare una nuova generazione di pensatori creativi!

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